In Umbria le linee ferroviarIe a binario unico costituiscono il 51,3% della rete ferroviaria regionale lunga 376 chilometri; 183 di questi sono a doppio binario, 193 invece a binario unico. Ma rispetto al binario unico sul quale due giorni fa fra Andria e Corato sono morte 23 persone l'Umbria ha due sistemi di sicurezza capaci di scongiurare il verificarsi una simile tragedia. Si chiamano BCA, Blocco conta assi e SCMT ovvero Sistema di Controllo della Marcia Treno. Il blocco conta assi è un regime di circolazione altamente automatizzato che consiste in un complesso di dispositivi chiamati boe che rilevano la posizione dei treni in circolazione, contribuendo così a garantire un regime di circolazione sicuro producendo informazioni indispensabili alla regolazione del distanziamento tra treni, e della loro protezione. Il sistema di controllo ferroviario della Marcia Treno ha invece il compito di mantenere sotto vigilanza elettronica il comportamento del personale di macchina e qualora il macchinista forzasse i parametri di sicurezza l'scmt entrerebbe in funzione frenando il treno facendolo fermare automaticamente.
Dunque l'Umbria conta su due sistemi di sicurezza che invece in Puglia non esistevano, vigendo ancora il segnale di via telefonico dei capistazione che nella nostra regione è da tempo superato.
Di certo questo non vuol dire che la rete ferroviaria umbra sia nelle migliori condizioni possibili: dei 376 chilometri di linee 21 non sono ancora elettrificate e sono percorse con treni alimentati a gasolio. Ma la cosa più assurda che si scopre leggendo il rapporto Pendolaria 2015 di Legambiente è che nei primi mesi del 2015 i treni utilizzati da Umbria Mobilità sono stati quelli diesel anche se su linee elettrificate. Un paradosso che si è verificato perché i treni Minuetto in dotazione al gestore mostrano una cronica mancanza di pezzi di ricambio con uno dei 4 treni che è stato a più riprese utilizzato per recuperare materiale di ricambio per tenere in funzione le altre tre macchine. 20 anni l'età media dei treni umbri. Per l'Umbria il rapporto parla di problemi infrastrutturali come il mancato collegamento ferroviario Orte-Falconara con la linea
Adriatica. "L'intervento -si legge- è stato finanziato con 210 milioni di euro e la conclusione dei lavori è prevista solo per il 2017. Questa deve essere considerata un’opera strategica non solo per Marche ed Umbria ma per tutto il traffico merci e passeggeri del centro Italia e del Nord-Est, una vera e propria alternativa alla dorsale Roma-Milano. Inoltre -aggiunge il rapporto pendolaria 2015 di legambiente- sarebbe di fondamentale importanza anche per tutti quei pendolari che effettuano quotidianamente un tragitto interregionale, come sulla tratta Fossato di Vico-Orte dove sono stimati circa 2,1 milioni di passeggeri annui. Su questa linea i pendolari lamentano da anni i continui disagi a causa di guasti dei treni, quelli agli scambi prima della stazione di Orte e poi di Terni ed i ritardi accumulati spesso per i problemi alla linea direttissima Firenze-Roma che si ripercuoto in Umbria. La linea, che da Orte a Fabriano è lunga 140 km, mostra le maggiori criticità durante l’inverno, per la pioggia, il gelo ed in alcuni casi a causa delle foglie che creano problemi di aderenza delle ruote del locomotore sulla rotaia. Ma ciò è impensabile se immaginiamo la potenza che hanno oggi i locomotori in servizio. Tutto questo scatena una serie di ritardi in particolare sui
treni diretti verso Roma durante la mattina e di conseguenza pieni di pendolari, con i gravissimi disagi che si possono immaginare per migliaia di persone. Ad esempio il RV 2477, primo treno verso la Capitale, vede la massiccia presenza di pendolari tra Terni e
Narni, ma quando il transito avviene in ritardo, i viaggiatori si trovano con il convoglio affollato ed in condizioni di viaggio critiche. Notevoli problemi sono creati dall’inadeguatezza della infrastruttura ferroviaria in Umbria ed in particolare di questa linea che in alcuni tratti è a binario unico. I lavori di
raddoppio sono in ritardo cronico, ormai da anni, specialmente nel tratto Spoleto/Campello del Clitunno, mentre dal punto di vista del materiale rotabile i vagoni risultano obsoleti, creando ritardi assurdi e tempi di percorrenza lunghissimi. Bisogna poi procedere col raddoppio della Foligno-Terontola e velocizzare così gli attuali treni regionali. Questi interventi renderanno possibile un collegamento, tramite interscambio a Perugia, Terontola, Ponte San Giovanni, Foligno, Terni e Orte, con i servizi che si svolgono sulla altre linee ferroviarie (Umbria Mobilità inclusa) per raggiungere Umbertide, Città di Castello, Marsciano, Todi e altre città dell'Umbria. Infine va segnalata una serie di disagi alla stazione di Spoleto che è una delle poche su questa linea con il marciapiede tra il secondo e il terzo binario non dotato di pensilina, con gli annunci sonori spesso non sono
funzionanti e senza parcheggio di scambio per chi raggiunge la stazione in auto."
Perugia
14/07/2016 11:45
Redazione