L'arte della liuteria a Gubbio: sabato convegno alla Sperelliana

L’arte della liuteria, che a Gubbio vanta una consolidata tradizione, accende l’estate culturale eugubina con l’inserimento nel cartellone di Gubbio Summer Festival, la promozione di corsi e una tavola rotonda in programma sabato prossimo, alle ore 18 presso l’ex Refettorio della Biblioteca Sperelliana. Le iniziative sono coordinate dalla Gubbio Cultura e Multiservizi Srl, società partecipata del Comune a intero capitale pubblico che gestisce la Scuola di Liuteria, con l’impegno diretto dell’amministratore unico Roberto Tanganelli. L’attività liutaia a Gubbio fa risalire i primi documenti al XVI secolo, sviluppandosi particolarmente nella seconda metà del XVIII secolo. Per la tavola rotonda di sabato sul tema “L'arte della liuteria: i liutai di Gubbio” sono annunciati gli interventi di Roberto Tanganelli, i liutai Giuseppe Quagliano di Jesi e Lorenzo Frigani di Modena, lo storico ricercatore Fabrizio Cece, la violinista Katia Ghigi, il consigliere regionale Orfeo Goracci. Le conclusioni saranno tratte da Aviano Rossi, vice presidente della Provincia di Perugia. Moderatore il giornalista Massimo Boccucci. Quando venne istituita nel 1978, la Scuola di Liuteria eugubina era uno degli oltre mille corsi ai quali la Regione dell’Umbria dette impulso   attingendo a fondi statali ed europei. Oggi di quei mille corsi è rimasto attivo solo quello di Gubbio sull’arte artigiana e artistica della liuteria, attraverso l’impegno e il coinvolgimento di appassionati specialisti, su tutti Ildebrando Minelli, 57 anni, ultimo maestro in attività della scuola eugubina. Nel tempo la scuola ha saputo superare le difficoltà legate soprattutto alla specificità dell’attività. Minelli, i suoi collaboratori, gli allievi, sono riusciti a dare vita a una progettualità unica capace di fondere la passione per la musica con quella di costruirsi uno strumento. Una delle testimonianze più significative dell’impronta che ha lasciato la scuola nel tempo viene dalla Corea dove sono attive due botteghe artigiane di liuteria, aperte da due giovani che seguirono i corsi di Gubbio. Le botteghe portano l’immagine e il nome di “Gubbio” e “Ikuvium” nome antico della città. Gli stranieri che per legge possono partecipare ai corsi, devono obbligatoriamente essere in possesso del permesso di lavoro, mentre negli anni passati era sufficiente un visto di studio. Per questo la scuola ha perso un po’ di quel segno d’internazionalità che la caratterizzava. La scuola si sviluppa in un corso annuale di 600 ore, articolato tra lezioni in laboratorio, teoriche di chimica-fisica e tecnologia del legno. In tutti questi anni di attività ha accolto oltre 400 allievi provenienti da ogni parte del mondo. Ne è stato un riferimento assoluto e una guida, prima pratica e poi della memoria, il maestro Guerriero Spataffi che a Minelli ha lasciato in eredità un patrimonio culturale davvero prezioso. Proprio Minelli della scuola è entrato a parte fin dall’inizio con Guerriero Spataffi, Marcello Di Sante e Winfried Mayer.