Un turismo dell'accoglienza. E' questo l'ambizioso progetto che vuole sviluppare la Diocesi di Gubbio, che prendendo in gestione l'Hotel "Beniamino Ubaldi" in via Perugina ha avuto l'idea di un particolare e suggestivo rilancio della struttura. Con l'adiacente seminario che rimarrà la casa dei parroci eugubini, il primo passo sarà la riaqualifica dell'albergo per poi provare a sviluppare un percorso virtuoso dedicato a più livelli e a più categorie di ospiti tenendo al centro come target il turismo sociale, senza dimenticare il restyling degli impianti sportivi del "Beniamino Ubaldi". Un progetto ovviamente in itinere, dovrà andrà valutata la fattibilità economica e le prospettive nel medio-lungo termine ma che si propone di essere un volano che possa rilanciare il turismo con un'idea specifica,guardando alle categorie svantaggiate e creando possibilità di lavoro. Tutti step da compiere passo dopo passo, al fine di dare concretezza a quello che oggi resta un sogno che per divenire reale avrà bisogna della rete del territorio
Ci stiamo chiedendo come rilanciare l'albergo visto che ne abbiamo preso la gestione - ha detto il Vescovo Mons.Luciano Paolucci Bedini - e il progetto parte dall'idea dell'ospitalità, vocazione chiesa eugubina importante. Opportunità di una struttura come questa ci fa pensare che la diocesi può avere un albergo ed avere le sue funzioni pastorali. L'adiacente aerea diverrà un parco sportivo, perché dal campo ci sarà una cittadella dello sport fruibile a tutti e assieme all'albergo sarà punto di forza del progetto. Target è turismo sociale, dove si pensa alle famiglie con figlie disabili, agli anziani, agli sportivi. Idea dev'essere un volano che possa rilanciare il turismo con un'idea specifica. Vorremmo dare il progetto in mano ad un ente del terzo settore, no profit, che possa alimentare una proposta seria, compitente e che possa guardare appieno alle categorie svantaggiate, creando possibilità di lavoro. Vogliamo che l'albergo sia una vetrina per tutto ciò che è prezioso in questo territorio: guardare alle strutture per l'accoglienza dei pellegrini, accoglienza per i giovani. Un progetto grande e ambizioso, da verificare, capire come il territorio può aiutarci a metterlo in atto."