Gubbio ha perso "Don Matteo". Una perdita di immagine la cui gravita' si capirà solo col tempo. Intanto si susseguono i commenti e anche le prime reazioni politiche. Tra queste spicca un ordine del giorno a firma Renzo Menichetti, consigliere comunale eugubino del Pd che prendendo atto di quanto ormai assodato, pero' chiede alla società di produzione della fiction di cambiare nome alla produzione stessa. Insomma " Don Matteo" resta legato a Gubbio. In un'altra città non potrebbe chiamarsi allo stesso modo. Da considerare che proprio Menichetti, da assessore alla Cultura, lancio' delle autoguide turistiche sui luoghi di "Don Matteo" con tanto di guida cartacea.
Nel dettaglio l'odg di Menichetti recita:
"Considerato che:
• la presenza della fiction “Don Matteo” a Gubbio è ormai consolidata e ininterrotta dal 1998;
• la Città di Gubbio ha sempre offerto la massima collaborazione per consentire alla Lux Vide di trovare i riferimenti ideali e le condizioni migliori per produrre il proprio lavoro con il massimo risultato;
• tale collaborazione ha interessato non soltanto le istituzioni, ma tutta la Cittadinanza, sempre rispettosa delle esigenze legate alle riprese televisive e oltremodo discreta nei confronti degli attori impegnati nella fiction e disponibile in ogni circostanza: basti ricordare che la troupe ha potuto girare persino la prima domenica di maggio tra la gente in corteo per accompagnare i Ceri o il giorno della Festa;
• Gubbio, la più bella città medievale, famosa nel mondo per la Festa dei Ceri, per la bellezza del paesaggio e per la sua identità culturale, è fin dalla prima serie anche la città di “Don Matteo”, che nello sceneggiato ha svolto un ruolo di protagonista principale perché l'immagine della Città affascina suscitando attrazione e intense emozioni;
• il successo della fiction è dovuto, quindi, anche alla realtà Eugubina fatta di autenticità, di ospitalità, di cose genuine, di tradizioni e, a volte, di poesia;
Riconosciuto che:
• il valore aggiunto rappresentato dalla Città è stato reso evidente dalle meravigliose immagini della serie televisiva, e di ciò non saremo mai abbastanza grati alla Lux Vide per aver scelto Gubbio che, grazie a “Don Matteo”, ha aumentato la propria popolarità inserendosi in quella tendenza turistica che vede le location trasformarsi in destination, sulla scia di un successo di cui, tra l'altro, l'ambientazione è fattore di primaria importanza;
• in “Don Matteo” si è abbinato il bello con il bello, tradizione antica, ma niente affatto scontata;
Ritenuto che:
• il connubio tra la serie televisiva e la Città, dopo 14 anni di collaborazione, non può essere questione casuale, ma legame indissolubile in quanto fattore fondamentale per il successo della produzione;
• rompere tale legame costituisce un danno di immagine irrecuperabile, anche per il solo fatto di dover giustificare i motivi di tale decisione: qualsiasi cosa detta rischierebbe di aggravare la situazione;
• “Don Matteo” è Gubbio e viceversa, per il valore aggiunto che entrambi gli elementi hanno apportato al successo della fiction;
Preso atto della decisione di Lux Vide di spostare le riprese televisive a Spoleto e nel rispetto della volontà di un'azienda privata di determinare le proprie scelte
Il Consiglio Comunale di Gubbio
delibera
1. di non poter accettare la volontà di Lux Vide di spostare le riprese televisive di “Don Matteo” in altra città che non sia Gubbio, in quanto il gradimento del pubblico e lo straordinario successo in termini di popolarità sono stati raggiunti anche con il contributo, la collaborazione e gli investimenti economici della nostra Città, che sarebbe ben lieta di confermare qualora Lux Vide decida di tornare;
2. di ritenere inaccettabile la scelta di ambientare “Don Matteo” a Spoleto per le considerazioni di cui sopra e in quanto ciò andrebbe a perpetuare ad ogni puntata un danno di immagine per la nostra Città;
3. di confermare la nostra indisponibilità a rinunciare ai benefici pubblicitari di una trasmissione al cui successo, per dichiarazioni pubbliche di attori, registi e persino produttori, ha contribuito in maniera determinante anche Gubbio;
4. di rispettare la volontà di Lux Vide solo ad una condizione: se a Spoleto deve essere, la fiction non potrà chiamarsi “Don Matteo”.
Gubbio/Gualdo Tadino
22/03/2013 22:01
Redazione