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La pace e la guerra ad un secolo del primo conflitto: convegno ACLI a Baccaresca

La pace e la guerra ad un secolo del primo conflitto: convegno ACLI al castello di Baccaresca nei pressi di Gubbio. Conferenza tenuta dal prof. Giancarlo Pellegrini.
Nella suggestiva cornice del Castello di Baccaresca, il Circolo Acli “Ora et Labora” di Fossato Di Vico in collaborazione con le Acli del Territorio eugubino -gualdese hanno organizzato un incontro di fine anno avente come tema “La pace e la guerra: A cent'anni dalla prima guerra mondiale, la posizione della Chiesa”. La partecipazione è stata numerosa nonostante il clima avverso di questi giorni, che non ha favorito gli spostamenti. Il Vice Presidente Provinciale delle Acli nonché Presidente del Circolo organizzatore Prof. Sante Pirrami, ha dato il benvenuto agli ospiti tra cui Don Raniero Menghini della Pastorale Sociale e del Lavoro, Mons. Angelo Moriconi, Mons. Mario Ceccobelli Vescovo di Gubbio, ha introdotto il Prof. Giancarlo Pellegrini dell'Università di Perugia che ha effettuato un escursus sugli avvenimenti che hanno portato alla scoppio della prima guerra mondiale e il loro concatenarsi, prima nello scenario politico europeo, per poi allargarlo al panorama mondiale. E' stato molto interessante l'accento posto dal Prof. Pellegrini, non tanto sugli eventi in sé, ma sul clima culturale che si è andato sviluppando dai primi del Novecento a favore del nazionalismo e della guerra, fino allo scoppio del conflitto mondiale che risultò essere la “necessaria” conseguenza dell'esaltazione dello spirito marziale e guerriero dell'epoca, quasi che la guerra fosse l'unica forza rigeneratrice di un popolo, l'unico mezzo per diventare un popolo nuovo. L'espandersi del colonialismo e le barbarie che venivano commesse nei confronti dei popoli indigeni venivano giustificati dalla teorizzazione del darwinismo sociale, dove la legge del più forte era la legge necessaria della storia e del progresso. La posizione della Chiesa tra il 1914 ed il 1918 ricalca lo schema interpretativo della guerra come punizione divina per espiare in terra le colpe collettive degli uomini che si sono allontanati dalla retta via del Cristianesimo, un flagello con il quale Dio fa giustizia dei peccati della nazioni. In questo clima Papa Benedetto XV fu accusato di disfattismo negli ambienti dello Stato maggiore di Cadorna, fino a far ricadere su di lui parte della colpa per la disfatta di Caporetto. La strage di vite umane scavò nelle coscienze cattoliche fino a generare il dubbio sulla legittimità della coscrizione obbligatoria: si sviluppa il concetto di obiezione di coscienza, che non è più vista come sinonimo di diserzione, ma come una delle strade possibili per evitare il ripetersi degli orrori della grande guerra. Il viaggio storico è proseguito fino ai giorni nostri passando attraverso le figure di Papa Roncalli e la sua enciclica “Pacem in terris”del 1963, Papa Montini ed il suo discorso alla Nazioni Unite del 1965, Giovanni Paolo II, Papa Benedetto XVI fino a Papa Francesco, pilastri di un percorso che tiene conto delle sensibilità reali dei cristiani sul tema della pace, della non violenza e dell'amore.” Al termine della riflessione sul tema storico si è svolta la celebrazione eucaristica presieduta da S.E. Mons. Mario Ceccobelli, un momento molto sentito e raccolto in cui il Vescovo ha trattato il tema della famiglia.“La famiglia, fondamento unico ed insostituibile della vita sociale, è il fulcro dell'amore, ma soprattutto è il luogo dove nasce il concetto di rispetto tra gli individui che la compongono, e da questi il rispetto si trasmette agli altri e alla vita di tutti i giorni. Nella famiglia si impara ad amare, ad aiutarsi, si condividono le gioie, ma soprattutto si affrontano i problemi, insieme, si superano tutte le avversità che la vita ci pone. Chi ha una famiglia solida alle spalle è in grado di rapportarsi al mondo con un'apertura mentale positiva, ma soprattutto ha chiaro il concetto di collaborazione e di altruismo. Nella famiglia ci si aiuta senza secondi fini ed ognuno fa quello che può per il bene di tutti.” La serata si è conclusa con una momento conviviale in un clima molto sereno e rilassante, in cui il Sindaco di Fossato di Vico Avv. Monia Ferracchiato, il Maresciallo Claudio Zeni dei Carabinieri di Fossato di Vico e Don Raniero Menghini hanno espresso i loro migliori auguri di Buon anno ai partecipanti auspicando che il nuovo anno sia sereno e properoso per questa terra tanto cara a Francesco di Assisi. L'augurio più sentito di ritrovarci insieme per un nuovo momento costruttivo e di fratellanza è, soprattutto di riflessione interiore, stato espresso da Giovanni Pascucci.
Gubbio/Gualdo Tadino
30/12/2014 18:30
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