E’ morto, a casa dei suoi genitori, Luca Rosi, 38enne conosciutissimo anche a Gubbio dove ha lavorato per oltre 10 anni alla banca Unicredit. Ieri sera attorno alle 22.30 l’irruzione in casa da parte di tre uomini, sembra giovanissimi e con accento dell’Europa dell’est, a volto coperto, con guanti a coprire le mani e con due pistole. Luca era in compagnia della nuova compagna, con la madre e con il nipote di 8 anni, il figlio della sorella. Il padre era al bar poco distante a giocare a carte. I malviventi hanno messo sottosopra la casa trovando soldi, troppo pochi, e dell’oro, dopo aver legato tutti i familiari. Probabilmente si aspettavano di più, forse hanno preso di forza la ragazza per ottenere un bottino più consistente, forse volevano farle del male. Luca allora, secondo le indiscrezioni trapelate, si sarebbe sollevato da terra frapponendosi davanti ad uno degli uomini. Da lì l’inizio della fine: gli avrebbero sparato ad una gamba. Poi, mentre cercava di correre verso il corridoio per rifugiarsi in camera, sarebbe stato raggiunto da altri tre colpi, al torace; due lo hanno attraversato, uno è rimasto in corpo, sembra al cuore. Il tutto davanti agli occhi della fidanzata, della madre e del piccolo. I criminali a quel punto si sono dati alla fuga a bordo dell’auto della vittima. La madre è riuscita a correre fuori casa, verso il bar, ancora con le mani legate. All’arrivo del 118 Luca era ancora vivo ma a nulla sono serviti gli interventi medici. Ora si attende l’autopsia, forse già lunedì, disposta dal magistrato Giuseppe Petrazzini che alle 16 di oggi pomeriggio ha raggiunto la villetta per capire quanto accaduto. Sul posto da ore sono al lavoro anche i carabinieri del Ris di Roma. Una storia che ha sconvolto l’intera regione e che ha catturato, tragicamente, l’attenzione dei media nazionale sin dalle prime ore dopo il fatto. Davanti alla villetta dall’alba le postazione delle televisioni nazionali, sky tg 24 su tutte. Proprio ai loro microfoni il padre della vittima ha raccontato le ultime parole del figlio rivolto agli assassini “lasciatela stare, avete preso tutto” per difendere la sua compagnia. Una vicenda che ha sconvolto molto anche gli eugubini, tanti, che da anni conoscevano il giovane descritto come pieno di vita, allegro ed esuberante.
Gubbio/Gualdo Tadino
03/03/2012 17:26
Redazione