Lavoro, ecco i settori dove si assume di più

GUBBIO - Sono perlopiù donne, di età compresa tra 20 e 24 anni, spesso straniere, in ogni caso in possesso del solo diploma di terza media. Questo l'identikit dei lavoratori assunti a Gubbio nel corso del 2006. Secondo i dati forniti dall'Agenzia Umbria Lavoro degli 8.866 avviamenti al lavoro registrati lo scorso anno, ben il 57,7% riguarda il gentil sesso mentre il 13,3% è costituito da stranieri, in prevalenza albanesi, ungheresi e cileni. A trovare un'occupazione sono soprattutto i giovani di età compresa tra 20 e 24 anni - il 20,6% del totale - e coloro che hanno terminato gli studi con la scuola dell'obbligo - vale a dire il 42,9%. Insomma, se fino a pochi anni fa frequentare l'università significava accedere più facilmente al mondo del lavoro, oggi ad ottenere un contratto - seppur a tempo determinato - sono soprattutto gli uomini e le donne che hanno abbandonato gli studi anzitempo. Degli 8.866 assunti infatti soltanto il 2,5% può vantare il titolo di "dottore" mentre sono poco più di 1.800, vale a dire il 20,3% del totale, coloro che sono in possesso del diploma di scuola media superiore. E il titolo di studio del lavoratore va di pari passo con la tipologia di professione per la quale è stato assunto. Dando uno sguardo al numero degli avviamenti suddivisi per macro gruppo di professioni, emerge infatti che sono le professioni non qualificate, seguite da quelle qualificate relative alle attività di commercio e servizi, i settori che hanno visto un maggior numero di assunzioni nel corso del 2006. Degli oltre 8mila nuovi lavoratori infatti ben 5.022, vale a dire oltre il 56%, sono stati assunti nel settore delle professioni non qualificate, mentre 2.615 persone - il 29,5% del totale - hanno trovato lavoro come professionisti qualificati nelle attività del commercio e dei servizi. Gli artigiani, gli operai specializzati e gli agricoltori costituiscono invece soltanto il 4,1% degli avviamenti - vale a dire 365 unità - mentre sono 334 gli operai semiqualificati che nel corso del 2006 hanno trovato un'occupazione. Poche assunzioni invece per le professioni tecniche - soltanto 240 unità, vale a dire il 2,7% del totale - e gli impiegati, a quota 213. Va ancora peggio per il settore delle professioni intellettuali e scientifiche e di elevata specializzazione - gli assunti nel 2006 sono soltanto poche decine - e soprattutto per i dirigenti e gli imprenditori.