Legge regionale dell'editoria, insediato il tavolo tecnico

Si è inseditato questa mattina il tavolo tecnico voluto dalla Regione per affrontare la complessa situazione dell'editoria locale e che porterà all'adozione - forse entro l'anno - di una legge che vuole dare prospettive all'intero comparto. E proprio nel giorno dell'insediamento, l'assessore regionale Paparelli e il consigliere Smacchi hanno ricevuto il documento nel quale l'Associazione stampa umbra ha inserito le proprie proposte per provare a incidere in un panorama editoriale - ha sottolineato la presidente, Marta Cicci - in sofferenza in ogni sua articolazione. E salvaguardia occupazionale e tutela retributiva sono elementi imprescindibili secondo il presidente dell'Ordine dei giornalisti, Roberto Conticelli. La presentazione del documento è avvenuto alla presenza del segretario nazionale Fnsi, Raffaele Lorusso, secondo il quale il provvedimento normativo in via di definizione non è una concessione, ma nasce sul presupposto giuridico della necessità di garantire il pluralismo dell'informazione, baluardo di democrazia. Lorusso ha anche parlato dello stato della discussione, in Senato, della legge sull'editoria con le richieste da parte sindacale che vanno dal rifiuto dei contributi a pioggia alle tutele occupazionali e contributive effettive fino al controllo sui bilanci delle imprese. Il documento che l'Asu mette sul tavolo della discussione delal legge regionale punta, tra le altre cose, sulla garanzia e sviluppo dell'occupazione di qualità, sul rispetto dei contratti di settore, sulla effettiva tutela delle spettanze, sulla diffusione degli uffici stampa nella pubblica amministrazione, sulla messa in campo di provvidenze e incentivi per l'innovazione. Assicurata massima disponibilità nel recepire questo tipo di istanze da parte dell'assessore regionale Fabio Paparelli, che ha illustrato l'iter volutamente partecipato della legge, a partire proprio dal tavolo insediato questa mattina, e del consigliere regionale Andrea Smacchi che ha messo in evidenza le buone possibilità che la programmazione comunitaria offre in questo settore, anche in termini di ridefinizione dello stesso.