Liste d'attesa: per Cirignoni (Up-Ncd) in Umbria "due pesi e due misure"

"In merito al problema delle liste d'attesa della sanità umbra debbo rilevare che la Giunta regionale e le direzione delle Aziende sanitarie locali utilizzano due pesi e due misure nei confronti dei cittadini impelagati in attese bibliche per fare esami di prevenzione e controllo”. È quanto dichiara il consigliere regionale Gianluca Cirignoni (Umbria popolare-Nuovo centrodestra). “Gli ultimi quattro casi ben documentati da atti ufficiali e mass media – spiega Cirignoni - lo dimostrano chiaramente. Per la signora di Terni che protestava su facebook per i 18 mesi di attesa per una mammografia intervenne direttamente la Presidente della Giunta regionale, sbloccando la situazione che pare fosse dovuta a disguidi del CUP. Alla signora di Città di Castello, invece, che interpellò ufficialmente, per mio tramite, la Giunta regionale e la Asl competente chiedendo conto dei 390 giorni di attesa per una mammografia (interrogazione 879/2012) fu risposto per iscritto e solo dopo 5 mesi che il servizio di primo accesso aveva ritenuto accettabili i tempi proposti. Se per la signora perugina – contnua il consigliere regionale - giustamente indignata per un esame ecodoppler fissato a 14 mesi si è mossa ancora la presidente Catiuscia Marini, stimolata dai mass media, tutto tace per il tifernate che sempre per mio tramite (interrogazione 1679/2014) ha chiesto ufficialmente  conto dei 15 mesi di attesa per un ecodoppler carotideo vertebrale”. “Ricordo alla presidente Marini – conclude Cirignoni - che i cittadini umbri hanno diritto ad avere liste d'attesa sanitarie accettabili e umane, e che sono tutti uguali anche quando chiedono giustamente conto delle falle del sistema sanitario regionale. Di fronte al cronico problema delle bibliche liste d'attesa il sospetto e che questo sistema sia stato creato ad arte e volutamente mantenuto inefficiente”.