Lumezzane, il giorno della verità

È il giorno della verità per il Lumezzane, o almeno della verità secondo Renzo Cavagna. A poco più di 48 ore dalla sconfitta di Coppa Italia rimediata al «Comunale» con il Verona e a poco meno di due giorni dalla trasferta di Crema col Pergo (che ieri ha ufficializzato l´ingaggio dell´ex allenatore rossoblù Alessandro Scanziani a fianco di Roberto Bonazzi, altro ex), oggi alle 18, al teatro Odeon, l´attuale numero uno rossoblù spiegherà a stampa e tifosi la sua visione dei fatti in merito alla «guerra» con l´ex presidente Aldo Bonomi e gli ex soci Tarcisio Bonomi e Marco Gnutti. In ballo, come noto, le ingiunzioni di pagamento emesse a carico del Lume e a favore dei tre ex soci dal Tribunale di Brescia. Ingiunzioni la cui scadenza è fissata per lunedì 7 dicembre e il cui ammontare complessivo si aggirerebbe sul milione di euro. Il condizionale è d´obbligo, perché sulle cifre e sui dati esatti, tra volantini anonimi e immancabili soffiate, vige ancora il riserbo delle parti in causa. Oggi, appunto, i veli dovrebbero cadere e, come ha preannunciato dopo la gara di Coppa Italia di mercoledì contro il Verona, il presidente Cavagna, si dovrebbe aprire ufficialmente la guerra a suon di carte bollate. «Presenteremo con il collegio sindacale e i commercialisti i conti che ho fatto fare e che dimostrano come Renzo Cavagna sia il socio che ha messo più soldi di tutti negli anni, mentre gli altri hanno continuato a iscrivere i debiti all´anno fiscale successivo - ha spiegato il numero uno rossoblù -. Abbiamo presentato opposizione all´ingiunzione di pagamento, vedremo cosa deciderà il tribunale, ma non intendiamo piegarci alla prepotenza di chi non vuol bene al paese. Dimostrerò che dalla vecchia proprietà ho ereditato una società piena di debiti». Non resta che aspettare, dunque, anche perché sul fronte opposto tutto tace (almeno per il momento). Interpellato in merito alla questione, Geromino Camozzi, attuale consigliere e vice ai tempi della presidenza Bonomi, ha preferito non commentare i fatti. Riserbo assoluto anche da parte dell´attuale vicepresidente, carica che ricopre dal ´96, Franco Pintossi. Insomma, chi potrebbe sapere tace, aspettando che oggi Cavagna dica la sua e mostri le famose carte che dovrebbero dargli ragione.