Non è stato ucciso da arma da fuoco. Il lupo trovato morto negli scorsi giorni nel Comune di Valfabbrica da un cittadino che ha subito segnalato l'esemplare, avvertendo i Carabinieri Forestali, non sarebbe stato vittima di bracconaggio. A scongiurare l'ipotesi, gli accertamenti clinici dell'Istituto Zooprofilattico di Perugia. La struttura, dopo l'attivazione da parte dei militari del protocollo operativo previsto nei casi di rinvenimento di esemplari di lupo morti, ha analizzato l'animale per stabilirne la causa del decesso. Da una primaria indagine, l'Istituto ha escluso che l'esemplare sia stato ucciso con un colpo di arma da fuoco: infatti non è stato recuperato alcun proiettile all’interno della carcassa, malgrado la stessa presentasse un foro sul lato destro del corpo, foro che ha facilmente indotto a pensare ad un episodio di bracconaggio. Gli accertamenti di laboratorio, piuttosto, hanno evidenziato gravi lesioni, forse inflitte da morsi di animali di grande taglia. Le analisi, fanno sapere i Carabinieri Forestali guidati dal Maresciallo Claudio Luzi, continuano per verificare se il lupo possa essere stato avvelenato tramite esche o bocconi avvelenati. Eventi questi tutt'altro che rari: un anno fa esatto, veniva salvato M2, splendido esemplare di lupo maschio, rinvenuto agonizzante a causa dell'ingerimento di sostanza tossica da un passante a Bagnara di Nocera Umbra. L'animale, salvato dall'equipe dello studio veterinario Sandro Bianchini di Gualdo Tadino era poi stato rimesso in libertà dai volontari di Wild Umbria. Oggi sta bene e viene ancora monitorato dall'associazione di recupero della fauna selvatica ferita o in difficoltà attraverso un radiocollare. La sua esperienza ci ricorda che c'è ancora da lavorare per la salvaguardia dell'esemplare lupo, la cui uccisione viene punita con la reclusione da 4 mesi a 2 anni essendo specie integralmente protetta dal 1976. Nella storia il lupo è stato spesso considerato come una minaccia per l’uomo e per il suo bestiame. La sua presenza (dedotta attraverso il rilevamento di impronte, escrementi, resti alimentari e vocalizzazioni) è invece indicatore del buon livello ecologico dei boschi dell'Appennino. Nell’anno 2021 tuttavia, i militari segnalano che nel territorio umbro sono stati ritrovati 10 esemplari di lupi morti e uno ferito. Numeri che confermano l'importanza del “Piano d’azione nazionale per la conservazione del lupo” redatto dall’Ispra, e il ruolo dei Carabinieri forestali con le loro azioni di controllo econtrasto al bracconaggio, di censimento, di prevenzione e protezione di questi incredibili animali.