“I dirigenti di Banca d'Italia Perugia siano subito invitati a riferire in Regione visto che hanno il ruolo di vigilanza sugli istituti di credito territoriali umbri”.
È quanto dichiara il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati. “Com'è noto – spiega Liberati - la Banca d'Italia svolge attività di vigilanza, sia a livello centrale che territoriale. Ma evidentemente le cose non stanno funzionando al meglio, visto quanto già drammaticamente accaduto con Banca Marche, Banca Etruria, Carife e Carichieti, a carico di decine e decine di migliaia di persone. Si tratta di lavoratori, pensionati, piccoli imprenditori, famiglie che, da un giorno all'altro, hanno visto azzerato il proprio capitale in tali istituti di credito, con un impoverimento gravissimo e generalizzato. La sensazione, rispetto a crisi finanziarie-creditizie ben più gravi, come quella del Monte dei Paschi di Siena, è che il Governo abbia fatto figli e figliastri: i correntisti della cosiddetta Italia di mezzo sembrano figli di un Dio minore”.
“Nella viva attesa, speriamo non vana, che i tantissimi danneggiati siano concretamente sostenuti dallo Stato – prosegue Liberati - ci chiediamo quali ulteriori rischi incombono su correntisti e obbligazionisti anche umbri, pure considerando quanto già verificatosi in questa regione con la Banca Popolare di Spoleto, commissariata da Banca d'Italia nel 2013. E quanto sono al sicuro i cittadini titolari di conti e partecipazioni obbligazionarie di istituti di credito la cui sede legale si trova nella nostra regione,
istituti sui quali proprio la vigilanza della Banca d'Italia di Perugia esercita le sue esclusive competenze? Perugia rientra, infatti, tra le 26 filiali del Dipartimento della Banca d'Italia che svolge vigilanza anche a livello territoriale”.
“Il Parlamento – continua Liberati -, su richiesta del M5S, si approssima a istituire una Commissione di inchiesta sullo stato del sistema bancario italiano e sui 'limiti della vigilanza operata da Bankitalia e Consob'. È bene, quindi, che la Regione Umbria non resti con le mani in mano: i dirigenti di Banca d'Italia Perugia siano prontamente invitati in audizione regionale. Direttore e ispettori riferiscano quanto prima in merito alla loro delicata attività, rassicurando - se del caso - i correntisti umbri, ma anche e soprattutto chiarendo quel che non va e suggerendo quegli interventi legislativi necessari che, da questa Regione, saranno richiesti al Governo. Solo avviando un'interlocuzione diretta con la Banca d'Italia – conclude - e capendo noi stessi cosa sta succedendo in quei palazzi, la classe politica regionale potrà affrontare in modo serio e informato tale emergenza. Che non dovrà mai più ripetersi”.
Perugia
09/12/2015 17:32
Redazione