Sarà l’architetto Mario Botta a tenere le considerazioni conclusive della serata di finissage dell’installazione Canapa Nera "Guardavo le macerie e immaginavo il futuro", ospitata nel Salone d’Onore della Rocca Albornoz – Museo Nazionale del Ducato di Spoleto. Il finissage si terrà sabato 14 luglio, alle ore 21.30, nell'ambito del Festival di Spoleto. Parteciperanno Andrea Margaritelli Presidente Nazionale INARCH, Lucio Caporizzi Direttore Area Programmazione della Regione Umbria, Paolo Belardi Direttore ABA Perugia, Glenda Giampaoli Direttore del Museo della Canapa, la designer Daniela Gerini e Gilda Bojardi Direttore della rivista Interni. Le considerazioni conclusive sono affidate all’architetto Mario Botta, con l’intervento dal titolo "Ricostruire". “Canapa Nera” è un progetto di valorizzazione del territorio umbro, in particolare della Valnerina: l’installazione è realizzata con i frammenti recuperati dal sisma del 2016 ed è stata esposta in occasione del Fuorisalone 2018, nell’ambito di Interni House in Motion nel chiostro centrale dell’Università degli Studi di Milano. Un algido muro bifronte si innalza nel Salone d’Onore della Rocca per raccontare in un mix alchemico la storia di un popolo coraggioso la cui economia è pronta al rilancio. C’è il grigio, memoria della pietra urbana della Basilica di San Benedetto a Norcia, e poi ci sono i colori esplosivi della fiorita di Pian Grande di Castelluccio. Due lati di una stessa opera legati da un sottile ed emozionante filo comune. Un’installazione che viene dalla ricerca non solo scientifica, ma anche artistica. Nell’arte giapponese del kintsugi i frammenti di ceramiche rotte vengono ricomposti mediante l’inserto di un materiale prezioso, quale la polvere d’oro o d’argento. Una pratica che ci suggerisce che la rottura di un oggetto non ne rappresenta più la fine. Davanti ad eventi traumatici si deve cercare il modo di far fronte in maniera positiva, di crescere attraverso le proprie esperienze dolorose, di valorizzarle, esibirle e convincersi che sono proprio queste che rendono ogni persona unica, preziosa. È questa l'essenza del concetto di resilienza, inglobata nell'installazione Canapa Nera, composta dai ricordi di cui sono pregne le macerie dei muri in rovina e dalle speranze che vibrano nelle fibre della canapa del Fiume Nera. L’opera Canapa Nera è stata realizzata dalla Regione Umbria con il coordinamento, concept e progetto dell’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia insieme all’atelier milanese dell’artista Daniela Gerini. Il supporto tecnico è del Museo della Canapa di Sant’Anatolia di Narco. L’installazione alla Rocca di Spoleto è realizzata in collaborazione con il Polo Museale dell’Umbria e il Comune di Spoleto; l’organizzazione è a cura di Sistema Museo.