Mauro Spigarelli, titolare della Spigarelli Ceramiche di Gualdo Tadino, già Presidente di Cna Artistico e Tradizionale Umbria, nonché membro della Presidenza della Cna Provinciale di Perugia e copresidente della Cna Eugubino-Gualdese, è stato nominato Presidente del coordinamento nazionale della ceramica. Nella stessa assise Roberta Datteri, attuale vicepresidente del comparto per l’Umbria, è stata nominata membro della commissione per il commercio estero e l’internazionalizzazione. Innovazione e creatività, nel solco della tradizione, senza perdere di vista la redditività. E’ questo, secondo Spigarelli, il futuro della ceramica artistica italiana, “un patrimonio culturale e una risorsa economica che da secoli ha connotato il nostro Paese e, in particolar modo la nostra regione, fortemente rappresentativa con le sue “città della ceramica”, e che oggi, pur collocandosi in uno scenario problematico, mostra fermenti e aperture internazionali segno di vitalità in un quadro congiunturale complesso”. Si tratta perciò, prosegue Spigarelli, “di proseguire la strada del confronto, dello scambio di esperienze e deii rapporti di collaborazione nati in questi anni che hanno costituito un patrimonio per la crescita collettiva. Contestualmente occorrerà aprire un momento di analisi e discussione intorno al sistema della ceramica con lo scopo ultimo di far emergere le possibili linee strategiche di sviluppo e di indirizzo delle politiche e delle attività riguardanti il settore. Fondamentale, per Spigarelli, “riconoscere non solo la valenza economica e produttiva, culturale e sociale del settore della ceramica, ma anche “la sua articolata composizione, costituita da segmenti diversi tra loro e con diverse problematiche e perciò differenti fabbisogni”. Fondamentale, per il Presidente, puntare su “promozione, internazionalizzazione, tutela del made in Italy, salvaguardia e valorizzazione della tradizione, trasmissione delle conoscenze, qualità e sostegno allo sviluppo di un settore sul quale, nonostante la crisi, molti imprenditori continuano a credere ed a investire”. Ma anche, aggiunge Spigarelli, “tracciabilità dei prodotti e lotta dura alla contraffazione. Il falso – spiega- non danneggia solo i prodotti copiati, ma anche i “non-marchiati” a causa dell’ingenerarsi di una concorrenza economica scorretta e culturalmente malsana. Danneggia inoltre quel sistema fatto da imprese contoterziste che operano in maniera trasparente e rispettosa delle regole. Le nuove norme sul made in Italy aprono una nuova fase per le imprese italiane, finalmente unite sotto un brand comune, visibile, che dà forza ai nostri prodotti, rendendoli "unici" e inconfondibili. Ma è opportuno - rimarca Spigarelli - non abbassare le guardia. Perciò continueremo a lavorare affinché venga rafforzato il principio della tutela delle nostre produzioni, enfatizzando la particolare qualità dei prodotti ottenuti nelle filiere tutte italiane, la salubrità degli ambienti di lavoro (in contrapposizione alle produzioni concorrenti che non rispettano né l’ambiente né l’uomo) e la sicurezza dei manufatti, che devono essere realizzati nella più rigorosa osservanza delle norme di tutela della salute del consumatore e senza che l’ambiente naturale ne risulti aggredito”.
12/02/2010 11:37
Redazione