Miceli (seg. generale Cgil): "Sulla disoccupazione dati da dopoguerra"

La crisi "ha colpito duro" i comparti della chimica, tessile, manifatture ed energia. A febbraio i cassaintegrati erano 480 mila, con un tasso di disoccupazione del 13% di disoccupazione, oltre il 42 per cento giovani. "Un dato da dopoguerra" l'ha definito Enrico Miceli, segretario generale della Filctem Cgil, la federazione di cui oggi a Perugia si e' aperto il secondo congresso nazionale. Tema dell'assemblea "C'e' tanto futuro da fare". Sono 527 i delegati presenti, in rappresentanza di 232 mila 642 iscritti. Durante l'iter congressuale si sono svolte 4 mila 800 assemblee che hanno visto la partecipazione di 187 mila 662 iscritti. "Anche nella civilissima Europa c'e' disuguaglianza - ha detto Miceli - ci sono imprese convinte che si possa importare la negazione dei diritti dei Paesi emergenti, i bassi salari e le scarse garanzie sul lavoro. Come a dire che sia possibile coniugare il meglio dello stile di vita europeo con il peggio delle condizioni dei lavoratori asiatici". Il segretario ha invitato il Governo a "correggere un teorema energetico che non va bene e ad affrontare con maggior forza la fase di transizione dalle fonti fossili alle energie". Per Miceli, l'Italia e' "un Paese che chiede all'Eni di riacquistare il 10% delle proprie azioni per intascare da azionista un paio di miliardi e gli chiede di indebitarsi per 8 miliardi". Positivo, invece, l'accordo firmato all'Enel su scuola-lavoro. Quindi Miceli si e' soffermato sull'Europa. "Per invertire decisamente una situazione - ha detto - servono politiche espansive dal lato della domanda. Per questo appoggiamo il tentativo del presidente del Consiglio di avviare una progressiva rinegoziazione delle condizioni poste dalla Ue". Sul contratto unico a tutele crescenti, Miceli ha sostenuto che "da unico diventa inutile" e ha avvertito il presidente del Consiglio che il sindacato "difendera' le misure giuste da lui annunciate (detrazioni, tassazioni rendite finanziarie, riduzione Irap e bolletta elettrica)". "Combattera' invece - ha aggiunto - quelle che reputiamo sbagliate, a cominciare dal decreto legge 34/2014 relativo a contratti a termine e apprendistato sul quale chiediamo con forza a Governo e Parlamento un cambiamento". Altro capitolo, la chimica, "cuore del sistema". "Bisogna investire sulla chimica tradizionale - ha spiegato il segretario della Filctem - perche' diventi green, ecocompatibile. E qui, duole dirlo, Eni ed Enel investono ancora troppo poco nel nostro Paese". Sul sostegno al "made in Italy" Miceli e' stato chiaro: "non condivido il disegno di legge istitutivo del made in Italy, sottovaluta la produzione tessile". Quanto dell'industria farmaceutica, "il conto che paghiamo e' salatissimo e dati alla mano, nel corso degli ultimi sei anni il settore ha perso piu' di 13.000 addetti".