Capolavori degli antichi maestri quali Giotto, Beato Angelico, Perugino, Pinturicchio, Dosso Dossi, Carracci, Lanfranco, Guercino, fino a quelli del XIX e XX secolo come Fattori, De Nittis, Boldini, Carra', de Pisis, Morandi saranno in mostra dall'11 aprile al 15 settembre a Perugia, negli spazi di Palazzo Baldeschi al Corso. Esposte 108 opere, tutte selezionate nel patrimonio di circa 13.000 custodito nelle collezioni delle Fondazioni Bancarie e degli istituti di credito, che nel '900 hanno contribuito, ha detto il curatore Vittorio Sgarbi, alla salvaguardia dell'arte italiana, moderna e del passato. Con il titolo 'Da Giotto a Morandi. Tesori d'arte di Fondazioni e Banche italiane', l'importante esposizione (promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e organizzata dalla Fondazione CariPerugia Arte) e' stata realizzata soprattutto con lo scopo di devolvere parte dei proventi a favore degli interventi di recupero del patrimonio storico-artistico umbro danneggiato dai recenti eventi sismici.
''A Perugia il terremoto non si avverte'', ha detto Sgarbi intervenendo oggi alla conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa, facendo un appello anche al turismo culturale che stenta a tornare persino nelle aree piu' prossime a quelle colpite dal sisma. Del resto, quella allestita nel capoluogo umbro, piu' che una mostra sara' una sorta di ''museo parallelo alle grandi istituzioni nazionali come gli Uffizi o Brera'', ha proseguito Sgarbi ponendo l'accento sulla qualita' delle opere e sul fatto che non siano solo il riflesso di produzioni locali. Nelle collezioni bancarie, nel corso del XX secolo, sono infatti confluiti capolavori indiscussi, provenienti da tutte le regioni. Mentre si valorizzavano maestri eccelsi, caduti pero' nel cono d'ombra della storia (fra cui Dossi, Scarsellino, Cosme' Tura e moltissimi altri), si veniva a delineare un patrimonio tale, da cui potrebbero nascere ''almeno 15 musei nazionali''. E, in parte, cio' e' gia' accaduto, ha spiegato il curatore, citando l'esempio delle Gallerie d'Italia a Milano, che, grazie a Banca Intesa, offrono al pubblico lo splendido '800 della Collezione Cariplo, o quello ferrarese di Carife, le cui raccolte nell'allestimento del Castello estense arricchiscono i Musei civici con i capolavori di Boldini e de Pisis. E se nel pisano Palazzo Blu, la Cassa di Risparmio di Pisa ha portato le opere di autori importanti fra i quali figurano Orazio e Artemisia Gentileschi, Orazio Riminaldi, Tribolo e intere collezioni come quella di Ottavio Simoneschi, a Vicenza negli spazi palladiani di Palazzo Thiene sono custodite le collezioni della Banca Popolare di Vicenza, che fra i molti capolavori, vanta un dipinto di Bellini che raffigura sullo sfondo il capoluogo veneto. ''Prima era a Prato, ma in seguito ad acquisizioni e' tornato dove era stato commissionato - ha detto Sgarbi - ma non lo hanno prestato per la mostra di Perugia''. ''Le banche - ha aggiunto il curatore - nel corso dei decenni hanno gemmato musei pubblici, che sono tali nella vocazione''. Anche se oggi dagli istituti di credito arriva ''un segnale inquietante come un terremoto, resta pero' il loro patrimonio'', ha sottolineato il curatore riferendosi alle piu' recenti vicende che hanno attraversato il comparto. ''In passato - ha aggiunto - le banche hanno soccorso lo stato, con acquisizioni meno le banche hanno soccorso lo stato, con acquisizioni meno discutibili di quelle compiute ad esempio per la collezione del Maxxi''. La maggior parte delle opere in mostra a Palazzo Baldeschi sono catalogate in 'Raccolte', la banca dati consultabile online realizzata dall'Acri, l'Associazione di Fondazioni e Casse di Risparmio, e sono state selezionate per dare vita a un avvincente percorso lungo sette secoli di storia dell'arte e al contempo illustrare appunto la pluralita' degli orientamenti che stanno alla base del fenomeno del collezionismo bancario. Un excursus che si dipana dal genio di Giotto, che ha rinnovato la pittura, a Giorgio Morandi, il quale, guidato da una controllata coscienza formale, e' stato capace di infondere una solennita' pacata e austera ai semplici oggetti del quotidiano. Tra questi due poli, si potranno ammirare i capolavori di maestri, piu' o meno noti, appartenenti alle principali scuole che compongono la complessa 'geografia artistica' italiana. Fra questi, Beato Angelico, Perugino, Pinturicchio, Dosso Dossi, Carracci, Guercino, Cagnacci, Mattia Preti, Giordano, van Wittel, Bellotto, Pompeo Batoni, Fattori, De Nittis, Boldini, Pelizza da Volpedo, Morbelli, Medardo Rosso, Carra', de Pisis, Dottori.
Perugia
30/03/2017 11:37
Redazione