Dall'8 al 17 settembre il teatro Mancinelli si accenderà nuovamente con musica, ma anche arte e teatro, grazie all'Orvieto festival della Piana del Cavaliere, uno dei principali appuntamenti musicali emergenti del centro Italia. Sarà una vera e propria residenza artistica "sulla terra", in omaggio a Pablo Neruda a 50 anni dalla sua scomparsa, nel cuore dell'Umbria. Anche in questa 7/a edizione, la terza consecutiva ad Orvieto, il festival "esalterà un territorio dal grande valore storico e culturale, incrementandone la proposta artistica con la musica classica e sinfonica e con un programma ricco ed eterogeneo", come sottolinea il presidente Stefano Calamani. Ridare slancio alla cultura, apertura ai giovani talenti emergenti e sviluppo qualificato del territorio, sono le tre direttrici verso cui è orientato il festival con una mission decisa, sottolineata sempre da colui che l'ha ideato nel 2017. "Questo è l'anno del consolidamento e qui ad Orvieto contiamo di rimanere per fare della città un punto di riferimento internazionale per la musica classica" aggiunge Calamani. Una sinergia contrassegnata anche dall'attività dell'Orchestra Filarmonica Vittorio Calamani, compagine orchestrale under 35. Un festival che offre uno sguardo completo sulla città, in armonia con le peculiarità territoriali e artistiche, secondo quanto afferma la sindaca di Orvieto e assessore alla Cultura, Roberta Tardani. "Dopo tre anni - ha detto - l'appuntamento è ormai diventato uno dei principali del calendario degli eventi dell'anno per la qualità dell'offerta musicale e culturale che propone alla città, agli appassionati e ai visitatori". Il festival si distingue per le proposte di eventi culturali interdisciplinari, coinvolgendo eccellenze artistiche nazionali ed internazionali. Il cartellone 2023, con un totale di circa 200 musicisti in scena, prevede concerti, spettacoli, arti figurative, teatro, lirica e letteratura, facendo interagire tra loro tutte le forme d'arte. Ad evidenziarlo è la direttrice artistica del festival, Anna Leonardi. "Per un programma che garantisce uno sguardo eterogeneo sulle diverse residenze artistiche che popolano il nostro mondo e le pone in dialogo" dice. Grande novità sarà proprio la residenza della Japan National Orchestra, con Kyohei Sorita solista e direttore, medaglia d'argento al Concorso pianistico Chopin 2021. Ad Orvieto, a stretto contatto con la città, preparerà il suo primo tour italiano. La proposta musicale partirà l'8 settembre con il concerto 'Danzando nel bosco', in collaborazione con Umbria Green Festival. Protagonista il violinista Alessandro Quarta. L'orchestra filarmonica Vittorio Calamani presenterà poi una nuova produzione che unisce le arti visive al teatro e alla musica, mettendo in scena uno spettacolo in cui si animeranno i quadri e le sculture di Raffaello e Michelangelo accompagnati da musiche di Bach. Centrale sarà la musica vocale eseguita, in particolar modo, dai giovani talenti del Gruppo vocale Vikra, coro italo-sloveno under 35 che sta riscuotendo grande favore da pubblico e critica. Il teatro, sempre in chiave musicale, sarà rivolto ai grandi interpreti italiani. Il regista Valerio Ruiz porterà in scena Massimo Wertmüller e Nicoletta Della Corte, nello spettacolo 'Lina's Rhapsody. Ovvero: Avventure e canzoni di Lina Wertmuller'. Il concerto di chiusura sarà affidato all'orchestra della scuola Sarti di Faenza, i cui proventi saranno devoluti per contribuire all'acquisto di nuovi strumenti musicali, dopo la tragica alluvione dello scorso mese di maggio.
Perugia
05/09/2023 17:35
Redazione