Ricordare il contributo della città per salvare 300 ebrei tra il 1943 ed il 1944 è l'obiettivo con il quale nasce ad Assisi il museo della memoria, prima struttura nel suo genere in Umbria. Verrà inaugurato nella pinacoteca comunale il prossimo 24 marzo. L'iniziativa è promossa dall'Opera Casa Papa Giovanni diretta dal vescovo emerito mons. Sergio Goretti in collaborazione con il Comune di Assisi, la Regione dell'Umbria e la Provincia di Perugia, il patrocinio dell'Isuc, dell'Associazione Italia-Israele (sezione di Perugia) e del Franciscan Pilgrimage Programs. La mostra, curata da Marina Rosati, raccoglie scritti, documenti inediti, foto e testi relativi a quel periodo storico e soprattutto ai personaggi che si impegnarono in prima persona per salvare circa 300 ebrei. In particolare si parlerà di Don Aldo Brunacci, già fondatore dell'Opera Casa Giovanni che negli anni ha mantenuto viva la memoria, dell'allora vescovo monsignor Giuseppe Placido Nicolini che tirò le fila dell'organizzazione clandestina che, spontaneamente, si era venuta a creare, di padre Rufino Niccacci, padre guardiano del convento di San Damiano, del podestà di Assisi Arnaldo Fortini, del colonnello tedesco Muller, degli ordini religiosi, del frate minore conventuale padre Michele Todde e tutti gli altri che si prodigarono per salvare la vita a tante persone, destinate altrimenti alla deportazione. Uno spazio sarà dedicato anche a Luigi e Trento Brizi, i tipografi assisani che stamparono i documenti falsi per gli ebrei ed insieme ad immagini e riconoscimenti sarà esposta anche l'antica macchina tipografica con cassettiere, taglierina e timbri. ''Questa iniziativa - ha spiegato mons. Goretti - vuole ricordare il passato, ma soprattutto essere un segno per il presente e per il futuro, per i giovani che, conoscendo così la storia, possono comprendere che da una situazione di disperazione e disgrazia possono venire esempi di bene e fraterna accoglienza''. La mostra, proposta in italiano ed inglese, ha anche una parte video con le interviste ad alcune dei protagonisti, raccolte prima della loro scomparsa, che raccontano direttamente cosa fecero per salvare gli ebrei, oltre a degli approfondimenti sul periodo storico. ''Grazie all'Opera Casa Papa Giovanni - ha spiegato Marina Rosati - e con la collaborazione delle varie istituzioni coinvolte, questa importante pagina di Assisi potrà essere conosciuta da tutti ed avere il suo giusto risalto. In Italia e nel mondo sono tante le persone che si sono adoperate per salvare gli ebrei ma in questo caso parliamo di tanti assisani, religiosi e laici che misero a repentaglio la loro vita per gli altri''.
Assisi/Bastia
07/03/2011 15:30
Redazione