Nocera: oggi convegno CGIL sul futuro del settore meccanico (Merloni)

L’iniziativa oggi pomeriggio a Nocera Umbra, ed è stata indetta dalla FIOM e dalla Camera del Lavoro Provinciale di Perugia, sulla Meccanica di Confine, a partire dall’Antonio Merloni di Nocera Umbra. "Una riflessione - spiega il responsabile regionale Fiom, Bravi, in una nota - che origina dall’osservazione di un punto di crisi (la Antonio Merloni appunto) e dalla riflessione sull’area (quella della fascia appenninica che va da Scheggia oltre Foligno), su un contesto, su una filiera che può e deve consentire la difesa dei livelli occupazionali ma anche sviluppo e qualità dello stesso per un’area appunto di confine tra Umbria e Marche. Le terre di confine, che si chiamano Nocera Umbra, Gualdo Tadino, Fossato di Vico, Gubbio ma anche Sassoferrato e Fabriano negli anni ’60 e ’70 hanno visto affermarsi e consolidarsi uno sviluppo fondato sull’industria metalmeccanica leggera incentrata sull’elettrodomestico. Oltre a questa dimensione c’è una presenza importantissima soprattutto nell’area di Gualdo Tadino della Ceramica industriale e artigiana che occupa migliaia di addetti, però attraversata anch’essa soprattutto negli ultimi 2 o 3 anni da un processo di ridimensionamento e ristrutturazione. In una precedente iniziativa svoltasi a Gualdo Tadino - prosegue Bravi - avevamo sottolineato come nell’area Nocera – Gualdo e Fossato di Vico ci fosse un dato estremamente interessante per il quale su una popolazione di poco superiore ai 20.000 abitanti oltre 4.000 fossero gli addetti all’industria manifatturiera. Quindi una delle realtà in cui è più alto il rapporto tra addetti all’industria e tessuto sociale. Questa fase di industrializzazione segnala molti punti di difficoltà, sappiamo che non basta porci in difesa, da qui l’idea di un Patto di Territorio, tra l’Azienda Antonio Merloni e la realtà circostante, sia sul versante sociale che istituzionale". E’ evidente che il punto più rilevante e preoccupante è quello relativo alla Antonio Merloni di Gaifana, un’azienda che è arrivata ad avere 1.200 addetti (la prima azienda metalmeccanica della provincia, la seconda industria manifatturiera in assoluto dopo la Perugina Nestlè).