Omicidio Fezzuoglio: ergastolo ad Arzu e Pala

La Corte d'Assise di Perugia ha condannato all'ergastolo Raffaele Arzu e Pietro Pala, accusati di avere ucciso a colpi di kalashnikov il carabiniere Donato Fezzuoglio nelle fasi successive a una rapina in banca avvenuta nel gennaio 2006 a Citta' di Castello. La sentenza e' stata emessa la notte scorsa, dopo una lunga camera di consiglio, durata 17 ore. Ai due imputati i giudici hanno inflitto anche l'isolamento diurno per 18 mesi, come chiesto dalla procura. Il dispositivo e' stato letto in aula dal presidente della Corte Daniele Cenci alle tre della notte scorsa. In lacrime la vedova di Fezzuoglio, Emanuela Becchetti, e il fratello Mariolino, costituiti parte civile. Degli imputati era presente in aula soltanto l'ex latitante sardo Raffaele Arzu, il quale ha abbandonato il palazzo di giustizia a testa bassa scortato dalla polizia penitenziaria. Arzu e Pala sono stati arrestati dai carabinieri al termine di una lunga e complessa indagine. “E’ stata fatta giustizia; anche se la condanna all’ergastolo degli assassini di Fezzuoglio non potrà mai colmare il vuoto lasciato da una persona cara, siamo soddisfatti che il giudice abbia accolto le richieste dell’accusa, mettendo la parola fine su una vicenda drammatica che ha sconvolto l’intera comunità di Umbertide”. Così il sindaco Marco Locchi ha commentato la condanna all’ergastolo (con isolamento diurno per 18 mesi) di Raffaele Arzu e Pietro Pala. In aula era presente anche il sindaco Marco Locchi, in rappresentanza del Comune di Umbertide che, difeso dall’avvocato Vittorio Betti, si è costituito parte civile, insieme alla famiglia di Fezzuoglio, difesa dall’avvocato Nicola Di Mario, alla vedova Emanuela Becchetti, difesa dall’avvocato Giancarlo Viti, ad alcuni cittadini umbertidesi Adriano Giubilei, Sante Fiorucci e Francesca Cipriani, coinvolti, a loro malgrado, in questa terribile vicenda, difesi dagli avvocati Stefania Bagnini, Giuseppe Magliocca e Francesco Marcucci e ai Ministeri della Giustizia e degli Interni. “Ringrazio i pm Duchini e Abritti per il prezioso lavoro svolto. – ha aggiunto Locchi - La sentenza rende giustizia a Donato Fezzuoglio e all’Arma dei Carabinieri, ma anche ad una comunità intera, offesa e ferita da un fatto di sangue senza precedenti. Quel terribile 30 gennaio di sette anni fa, Donato Fezzuoglio si è ritrovato davanti un vero e proprio commando che, con violenza inaudita, ha colpito a morte il carabiniere e ferito alcuni cittadini umbertidesi, seminando il panico tra le vie della città. Sapere che i responsabili di quel gesto scellerato sono stati puniti con una pena esemplare ci consola e ci attenua il dolore di una ferita che purtroppo non potrà mai essere rimarginata”.