Dormirà questa notte per la prima volta nella stanza dove fu brutalmente assassinata Meredith Kercher la sera del primo novembre di due anni fa. Quel giorno Christ Mbette, congolese di 22 anni, era in Italia da tre mesi, già a Perugia. Stamattina il ragazzo, al secondo anno di Scienze infermieristiche, ha aperto per la prima volta la porta della casa di via della Pergola 7, atteso dall'avvocato della proprietaria dell'immobile, Letizia Magnini, e da molti giornalisti. Con lui divideranno l'appartamento due ragazze: Christie, 23 anni anche lei congolese, studentessa di Economia all'Universita' degli studi di Perugia, e Carole, 25enne del Camerun, iscritta all'Università per stranieri. E' per il momento ancora libera la quarta stanza. Carole, la notte scorsa, ha già dormito in casa, nella stanza un tempo occupata da Filomena Romanelli, coinquilina di Meredith e Amanda. Christ ha l'aria serena di chi non si è lasciato turbare dagli spettri che aleggiano sulla casa nè dal clamore mediatico più vivo che mai a pochi giorni dalla sentenza attesa per Raffaele Sollecito e Amanda Knox, accusati dell'omicidio insieme a Rudy Guede (già condannato a 30 anni). ''La notizia a noi studenti fece molta paura - racconta in un buon italiano -, il dispiacere per quella ragazza fu enorme, poi col tempo ci siamo resi conto che la vita continua''. Accompagnando i giornalisti all'interno della casa, Christ dice che non sapeva che la stanza scelta da lui fosse proprio quella del delitto, ''ma non cambia niente''. ''Dell'appartamento invece lo sapevo - aggiunge -, me l'ha detto un amico italiano che mi ha indirizzato qui quando ha saputo che cercavo casa''. I tre hanno firmato un contratto di un anno con la clausola di non poter vendere foto o immagini dell'interno. La casa, i ragazzi l'hanno trovata pulita, completamente rimessa a nuovo, con grate in ferro alle finestre. Nella piccola stanza un tempo di Meredith è stato cambiato sia il mobilio, ora ci sono un armadio e un comodino beige, che la disposizione. ''Mi è piaciuta subito - spiega Christ - non mi disturba quello che è successo, solo mi dispiace tantissimo''. Sul processo, invece, non vuole dire nulla. ''Non conoscevo nessuno, solo Patrick (Lumumba, ndr) di vista. Fra noi congolesi fu una sorpresa quando fu arrestato e un sollievo la sua liberazione. Degli altri non voglio giudicare nessuno''. Fra pochi giorni sara' il secondo anniversario del delitto, subito dopo Halloween. ''Da dove vengo io quella ricorrenza non si festeggia quindi non mi farà effetto'', ma altre feste ''si' certo, le faremo ma quello che cerchiamo è tranquillita' per studiare. Voglio diventare infermiere e se mi trovero' bene rinnovero' il contratto in questa casa, che mi piace molto''.
23/10/2009 18:14
Redazione