Hanno agito in settanta tra ufficiali, Sottufficiali e Agenti del Corpo Forestale dello Stato dei Comandi di Perugia e Pescara per dare esecuzione a un'ordinanza cdi custodia cautelare agli arresti domiciliari per 7 tra pubblici ufficiali, tecnici progettisti e imprenditori residenti a Perugia, Gubbio, Assisi, Pescara, Popoli e Bussi sul Tirino, nonché per effettuare il sequestro preventivo di € 330.929,63 ritenuto profitto del reato di corruzione.
Oltre ai 7 arresti, 11 gli avvisi di garanzia, insieme a sequestri, per i reati di associazione a delinquere, turbativa d’asta, corruzione, falso, induzione a dare e promettere denaro ed altre utilità negli appalti post-terremoto. Si chiama- “EARTHQUAKE” l'operazione con la quiale Il Corpo Forestale dello Stato dei Comandi dell’Umbria e d’Abruzzo ritiene di aver interrotto un importante sistema di attività criminosa e decapitato una centrale corruttiva e organizzativa in Umbria. Le indagini hanno preso il via dalle dichiarazioni di un imprenditore umbro, sentito dagli investigatori della Forestale, aggiudicatario di tre appalti per la ricostruzione degli aggregati edilizi del Comune di Bussi sul Tirino per un valore pari ad € 8.000.000,00 a cui il direttore dei lavori avrebbe richiesto la corresponsione di una tangente in denaro pari al valore del 12 % degli appalti da dividere con altri tecnici coinvolti.
Le successive intercettazioni telefoniche e ambientali, le perquisizioni presso le sedi umbre delle società di costruzione e le acquisizioni documentali presso gli Uffici Tecnici della Ricostruzione del Cratere Aquilano, insieme alle sommarie informazioni testimoniali, hanno fatto scoprire al Corpo Forestale dello Stato l’esistenza di un piano (definito dagli stessi indagati, nelle loro comunicazioni interne, Piano Abruzzo) finalizzato a gestire in modo unitario e sistematizzato l’attività della ricostruzione degli edifici interessati dal sisma del 2009. Sistema che puntava – rifersice il Comando regionale - a conseguire un illecito profitto mediante l’aggiotaggio e quindi la preventiva assunzione dei numerosissimi incarichi di progettazione degli aggregati edilizi del cratere aquilano, in maniera da acquisire indebitamente una posizione di sostanziale monopolio degli appalti, anche tramite la corruzione di pubblici ufficiali, allo scopo di imporre all’esterno condizioni contrattuali capestro per ditte costruttrici, tali da costringerle ad erogare rilevanti somme di denaro onde accedere al mercato degli appalti.
Il buon esito dell’istruttoria per la richiesta del contributo – si legge nella nota del comando umbro del Corpo Forestale veniva quindi garantito dal Responsabile dell’Ufficio Tecnico della Ricostruzione che in contropartita otteneva la promessa della corresponsione di rilevanti somme di denaro oltre di utilità. Le dichiarazioni di un altro imprenditore umbro, che ha già presentato richiesta di patteggiamento della pena, ha permesso agli inquirenti di corroborare il complesso impianto accusatorio ed apprendere che lo stesso pubblico ufficiale si era fatto distaccare per tentare di turbare la gara pubblica per la progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori di ricostruzione ex novo di una scuola elementare e materna “ Presso gli uffici dell’Autorità per la ricostruzione in L’Aquila è stato sequestrato tutto il carteggio relativo a fatti similari in altri comuni del cratere stesso. Perquisiti gli uffici e le abitazioni degli arrestati sia in Umbria che in Abruzzo
Gubbio/Gualdo Tadino
14/10/2016 07:37
Redazione