Pensioni, in Alto Chiascio le minime sono 14mila

Sono oltre 14mila le pensioni minime erogate nel comprensorio dell'eugubino-gualdese. Secondo i dati forniti dall'Inps di Gubbio non superano i 500 euro mensili il 68% delle pensioni erogate, ovvero 14.432 unità. Certo, alle 14mila pensioni non corrispondono altrettanti pensionati che vivono con un reddito annuo inferiore ai 6mila euro (per esempio ad una persona può essere intestata più di una pensione), ma c'è da scommettere che sono molti gli eugubini costretti a fare i salti mortali per arrivare alla fine del mese. Se infatti si considerano le bollette, la spesa, e in alcuni casi anche l'affitto, ecco che 500 euro mensili bastano a malapena per sopravvivere. Proprio per questo non mancano le politiche a favore della terza età, sia a livello nazionale che a livello locale. Come la “Social card” varata dal Governo, la carta prepagata di 400 euro annui da destinare ai cosiddetti pensionati incapienti, ovvero gli ultrasessantacinquenni con un reddito inferiore a 6mila euro annui che non beneficiano di deduzioni fiscali. La carta potrà essere utilizzata per fare la spesa nei supermercati convenzionati o per pagare le bollette. Ma per i meno abbienti ci sono anche le agevolazioni tariffarie per la bolletta dell'acqua che consistono nel raddoppio dell'ampiezza della prima fascia di consumo, la cosiddetta fascia "agevolata", che per il 2008 passa da 70 mc a 140 mc, sconti riservati a chi ha un indice Isee inferiore a 7.500 euro. E di fronte ad una città sempre più vecchia dal punto di vista anagrafico - a Gubbio i pensionati sono il 35% della popolazione - anche il Comune si dà da fare. Per esempio attraverso i contributi per il riscaldamento, dal gpl al metano alla legna da ardere, un finanziamento da un minimo di 100 ad un massimo di 200 in base al valore Isee, riservato agli ultra 65enni. Per partecipare è necessario presentare apposita domanda al Comune di Gubbio entro il 7 novembre prossimo. E se gli eugubini con la pensione minima sono sempre di più, non mancano coloro che invece, dopo anni di lavoro, si ritrovano con oltre 1.000 euro al mese. In particolare in Alto Chiascio sono 2.089 i pensionati che, grazie ad un reddito di 12mila euro annui, possono assicurarsi una vecchiaia serena, e perché no, dare una mano anche ai propri figli. Sono invece 1.328 coloro che ogni mese possono contare su una pensione che va dagli 800 ai mille euro mentre in 3.457 ricevono tra 500 e 800 euro. Insomma, la vita da pensionato è sempre più dura e in un paese come l'Italia dove gli anziani sono in costante aumento, non resta che puntare sulle politiche sociali a favore della terza età.