Una vita d’inferno quella di una donna italiana di 53 anni intrappolata nel vortice delle ripetute e quasi quotidiane violenze operate dal proprio compagno, un cittadino extracomunitario di 45 anni, estremamente violento. Nei giorni scorsi personale della Squadra Volante veniva inviato presso l’abitazione di una donna di nazionalità italiana la quale, attraverso una chiamata al 113 allertava la Sala Operativa della Questura di Perugia per una richiesta di aiuto in quanto preda della feroce violenza del proprio compagno, un 45enne algerino, il quale picchiava e minacciava la povera vittima. Poco prima dell’arrivo degli agenti l’uomo, dopo aver chiuso in casa la donna e sottrattole le chiavi del portone di ingresso, riusciva a dileguarsi e a far perdere le proprie tracce. Arrivati sul posto i poliziotti riuscivano ad entrare nell’appartamento e a prestare i primi soccorsi alla vittima la quale riferiva immediatamente della condotta dell’uomo, violento ed estremamente aggressivo, a fasi alterne durante le giornate, ma senza apparenti motivazioni, tanto da aggettivarlo più volte con la parola “mostro”. Gli agenti, convinta la donna a sporgere denuncia, davano avvio ad approfonditi accertamenti a carico dell’uomo a carico del quale sono emersi numerosi precedenti specifici di polizia anche a danno di un'altra vittima. Continuate le ricerche dell’uomo nell’intera nottata quest’ultimo veniva rintracciato dagli agenti delle Volanti proprio all’interno dell’appartamento. Una volta accompagnato presso gli Uffici della Questura e approfonditi gli accertamenti foto dattiloscopici a proprio carico, l’uomo risultava irregolare sul Territorio Nazionale. Terminate le formalità finalizzate a deferire il soggetto all’A.G. per il reato di maltrattamenti in famiglia ed avviate immediatamente le pratiche per l’espulsione, da parte dell’Ufficio Immigrazione della Questura il quale, a seguito di Provvedimento di Espulsione del Prefetto di Perugia, dava esecuzione all’Ordine del Questore di Perugia, di collocamento presso il CIE – Centro di Identificazione e di Espulsione, accompagnando l’uomo presso il cento di Macomer in Sardegna per il rimpatrio. La donna, nelle prime ore della mattina, veniva accompagnata dagli agenti presso la propria abitazione, provata ma certamente, ora, un po’ più distante dalla paura del “proprio mostro”.