Grande musica, tutta in sicurezza e nel rispetto dell’ambiente in una delle location più belle della città di Perugia e dell’Umbria. E tanta voglia, come sempre, di stupire. Sono queste le direttrici principali dell’ottava edizione de ‘L’Umbria che spacca’ che nel 2021 torna, dopo la pausa per emergenza sanitaria dello scorso anno, in versione ‘giardino segreto’.
‘Il giardino segreto’ è quello immerso nel magnifico scenario della Villa del Colle del Cardinale a Colle Umberto di Perugia, dove dal 2 al 4 luglio si svolgerà la rassegna, all’interno di una residenza principesca del sec. XVI, realizzata dal Cardinale Fulvio della Corgna, con un parco adiacente molto suggestivo. Spazi gentilmente concessi dal Polo Museale dell’Umbria e dalla Galleria Nazionale dell’Umbria, partner storici del festival.
Quest'anno, infatti, l'Umbria che spacca cambia pelle e si adatta alla situazione particolare dettata dalla situazione emergenziale causata dal covid. Concerti quindi seduti, distanziati e in sicurezza in un contesto mozzafiato con una natura che non mancherà di emozionare al pari della musica.
‘L’Umbria che Spacca’ – ormai uno dei Festival musicali più importanti della regione per partecipazione, pubblico, qualità della proposta artistica e culturale, grado di inclusività e innovazione – ha da sempre come scopo principale quello di valorizzare e promuovere la molteplicità delle proposte musicali, artistiche, culturali e imprenditoriali presenti ed operanti nel territorio umbro, cercando anche di promuovere le immense bellezze del territorio.
‘L’Umbria che spacca’ è realizzato dall’associazione Staff Roghers (direzione artistica a cura di Aimone Romizi, presidente dell’associazione nonché frontman dei Fast animals and slow kids, band perugina tra le più rappresentative della scena musicale italiana) con il contributo di Regione Umbria e Comune di Perugia, con il patrocinio di Galleria nazionale dell’Umbria, Direzione regionale musei dell’Umbria, Università degli studi di Perugia e Adisu agenzia per il diritto allo studio Umbria e con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia.
Per quanto concerne gli artisti coinvolti, quest’anno si spazierà dal cantautorato italiano d’eccellenza con Niccolò Fabi al pop contemporaneo dei Coma Cose (reduci dall’ottimo consenso di pubblico e critica al Festival di Sanremo 2021), fino al rap da classifica di Frah Quintale (top indie italian artist 2021 su Spotify). Sono questi i tre headliner delle rispettive serate che in serbo hanno però altri open act da non perdere: ci sarà infatti molta altra musica di qualità anche grazie a Emma Nolde, Vipra, VazzaNikki (la band di Valerio Lundini) e agli umbri Melancholia (grandi protagonisti nell’ultima edizione di X Factor), Elephant Brain e Teleterna.
La tre giorni è stata presentata martedì 15 giugno a Palazzo della Penna (cortile esterno) di Perugia. Nel corso della conferenza stampa sono intervenuti: Leonardo Varasano, assessore alla cultura del Comune di Perugia (che ha portato anche i saluti del sindaco Andrea Romizi); Michele Fioroni, assessore allo sviluppo economico della Regione Umbria; Maurizio Oliviero, rettore dell’Università degli Studi di Perugia; Marco Pierini, direttore della Galleria nazionale dell'Umbria; Ilaria Batassa, direttrice della Villa del Colle del Cardinale; Luciano Ventanni, componente del Consiglio di amministrazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia.
“La contemporaneità è ancora al centro della programmazione” ha subito commentato il direttore artistico Aimone Romizi per poi aggiungere: “Un festival differente da quello a cui siamo abituati perché ci spostiamo dal centro alla periferia, per ovvi motivi di gestione delle misure anticovid. Non quindi migliaia di persone ma meno, tutte distanziate. Non ci possiamo stringere e assembrare ma innamorare ascoltando musica a cuore aperto, quello lo possiamo fare”.
Una edizione “transitoria” l’ha definita l’assessore Leonardo Varasano, ringraziando gli organizzatori “per avere ancora scommesso su loro stessi e su una città molto estesa, riempiendola ancora di contenuti anche in spazi nuovi come la Villa”.
Ha parlato di Umbria che spacca come di un “modello di innovazione e professionalità” l’assessore regionale Michele Fioroni: “Si lascia al territorio un evento importante che scarica a terra l’energia dei giovani e non solo, attraverso la musica. E dopo una stagione dove siamo rimasti tutti in casa a lungo è quello che ci vuole”.
A prendere la parola è stato poi il rettore Maurizio Oliviero, che ai tempi della sua presidenza all’Adisu era stato il primo a credere nel festival: “Il senso della presenza dell’Università di Perugia non è solo simbolica. Questo festival nasce infatti dentro l’ambiente universitario che crea così terreni virtuosi. L’Umbria che spacca dà lustro e riaccende una luce su uno dei volti più belli della città, quello dei giovani, della cultura e della musica. Tutti elementi che danno senso alla vita. Abbiamo voglia di abbandonare questo Inferno ma ancora non siamo in Paradiso. Questa luce che si accende è però fondamentale”.
A concludere gli interventi sono stati Marco Pierini e Ilaria Batassa, le due figure che principalmente hanno supportato il festival nel suo sviluppo. “La Galleria nazionale dell’Umbria – ha affermato Marco Pierini – è chiusa per ristrutturazione ma questo non vuol dire che quest’anno abbiamo rinunciato ma ci siamo con la Direzione regionale musei dell’Umbria. E quello per cui ci siamo conosciuti 5 anni fa, prima della Galleria che spacca e quando gli organizzatori volevano fare proprio un concerto a Villa del Colle del Cardinale, si è finalmente realizzato. La Villa si sta infatti trasformando in qualcosa di diverso dal ‘monumento’ e soprattutto in qualcosa che produce cultura”.
Per Ilaria Batassa è questa quindi la prima grande occasione a livello organizzativo da quando è stata nominata proprio di recente direttrice della Villa: “La Villa, come piace dire a noi, è un contenitore di cose da riempire. È un museo senza collezione ma chi entra respira una atmosfera che parla di incontri e intrecci di tutte le arti. Un luogo che nasce infatti storicamente come spazio di incontro culturale e quindi con questa prima sfida andiamo alle sue origini. Questo significa dare alla Villa, di comunità e di educazione, la dignità che merita”.
Perugia
15/06/2021 18:34
Redazione