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Prevenzione rischio sismico, Umbria sempre più all’avanguardia: aumentano strumentazioni di monitoraggio e dati su indagini disponibili on line

La rete sismica regionale dell'Umbria si arricchisce di nuove strumentazioni di monitoraggio, con nuovi dati per la prevenzione del rischio sismico messi a disposizione di cittadini, comunita', professionisti, istituzioni.

La rete sismica regionale dell’Umbria si arricchisce di nuove strumentazioni di monitoraggio, con nuovi dati per la prevenzione del rischio sismico messi a disposizione di cittadini, comunità, professionisti, istituzioni. Sono quattro stazioni accelerometriche attivate negli ultimi mesi nei territori di Cascia, Città di Castello, Gualdo Cattaneo e Perugia i cui dati andranno ad accrescere ulteriormente le già quasi 16mila indagini geognostiche geofisiche effettuate. I nuovi interventi sono stati illustrati oggi, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Donini, alla quale hanno partecipato l’assessore regionale alla  Mitigazione del rischio sismico e geologico Giuseppe Chianella, il responsabile della Rete sismica regionale Andrea Motti, il sindaco di Cascia Mario De Carolis, il sindaco di Città di Castello Luciano Bacchetta, il responsabile del settore indagini geofisiche dell’Osservatorio sismico “Andrea Bina” Michele Arcaleni, l’assessore alla Protezione civile del Comune di Città di Castello Luciana Bassini. “Un’attività fondamentale – ha detto l’assessore Chianella – per la sicurezza dei cittadini, frutto di un importante e complesso lavoro da anni svolto in sinergia, con un rapporto costante fra istituzioni ed enti di ricerca. Negli ultimi due anni la Regione, attraverso il Servizio geologico regionale – ha aggiunto – sta gestendo quasi un milione di euro per fare microzonazioni sismiche di dettaglio. Gli ultimi eventi sismici del 2016 hanno dimostrato in maniera evidente come gli interventi di riduzione del rischio sismico che sono stati fatti sulla base delle conoscenze geologiche sviluppate con le microzonazioni sismiche hanno evitato in Umbria morti e feriti e limitato i danni verificatisi. L’Umbria è stata presa a modello per come ha gestito, secondo criteri avanzati, la ricostruzione dopo il sisma del 1997. Ora – ha rilevato – auspichiamo che le procedure di questa ricostruzione si modifichino, come negli impegni annunciati dal nuovo Governo, limitando le pastoie burocratiche per imprimere un’accelerazione ai lavori”. “Dovranno essere sbloccate – ha detto inoltre Chianella - risorse finanziarie, al momento bloccate nel fondo di avanzo vincolato regionale, che sono appositamente dedicate ai Comuni per proseguire nell’esecuzione di microzonazioni sismiche di dettaglio. Le indagini di microzonazione sismica, infatti, indicano le aree in cui si hanno localmente amplificazioni delle forze sismiche generate dai terremoti e i risultati servono per progettare in maniera adeguata la costruzione e la ristrutturazione di edifici”. “La rete sismica regionale – ha spiegato Andrea Motti, responsabile della rete sismica regionale – che fa parte della rete nazionale gestita dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, è attualmente composta da 12 stazioni a cui si aggiungono queste 4 stazioni accelerometriche poste nei territori di Cascia, Città di Castello, Gualdo Cattaneo e Perugia. Un’operazione è stata fatta a costo zero con materiale tecnico proveniente da altri uffici e quindi utilizzando fino all’ultimo filo elettrico disponibile. I risultati della strumentazione, che è funzionante in prova da oltre 6 mesi, saranno utilizzabili come monitoraggio sismico, in coordinamento con le altre strumentazioni presenti, soprattutto ai fini della progettazione degli edifici e delle infrastrutture. Parte della strumentazione è stata pensata e destinata anche per la formazione poiché si è predisposta una postazione didattica multimediale”. “I dati che il Servizio Geologico regionale mette a disposizione dell’intera collettività – ha proseguito – dunque aumenteranno, aggiungendosi ai dati delle forze sismiche di base che sono stati determinati per ognuno dei 92 comuni umbri in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Dati, questi ultimi di cui l’Umbria – ha rilevato – è l’unica a disporre a livello nazionale e che prossimamente saranno disponibili on line”. “Intanto – ha detto Motti - dal maggio 2019 sono aumentati i dati online relativi alle indagini geognostiche e geofisiche accessibili a chiunque attraverso il sito della Regione Umbria: 15.930 indagini geognostiche geofisiche per un controvalore economico di circa 80 milioni di euro. Il beneficio economico è molto elevato e, non considerando il valore dei dati messi a disposizione, i risparmi della collettività con migliaia di utenti che hanno usufruito del servizio, in base agli accessi per il 2018, sono stati stimati intorno a 480.000 euro tra costi non sostenuti e ore risparmiate e, come diretta conseguenza, la non emissione di 80 tonnellate di anidride carbonica”. “La nuova strumentazione è un fiore all’occhiello dell’Umbria e la colloca all’apice in Italia per la prevenzione del rischio sismico – ha rimarcato Michele Arcaleni, responsabile del settore indagini geofisiche dell’osservatorio Bina – Il percorso intrapreso da oltre venti anni per le attività di microzonazioni sismiche ha messo in sicurezza e salvato vite. Ora sono state collocate quattro stazioni accelerometriche in siti strategici, colpiti in passato da sismi, che serviranno a conoscere la risposta sismica reale, migliorando le conoscenze che servono per le verifiche sismiche obbligatorie per le progettazioni”. Il sindaco di Cascia, Mario De Carolis, nel sottolineare l’importanza della collaborazione con la Regione e l’Osservatorio “Bina”, ha evidenziato l’importanza dell’attivazione della nuova strumentazione di monitoraggio: “è stata collocata – ha detto – in un’area limitrofa a viale Cavour dove il terremoto del 2016 ha causato danni notevoli. L’auspicio è che la ricostruzione si acceleri, ma anche che sia una ricostruzione consapevole: poter contare su dati scientifici puntuali consentirà di avere edifici sicuri e contribuirà a contrastare anche il rischio di spopolamento. Si può continuare a vivere e lavorare nel nostro territorio, in sicurezza: è il messaggio che mandiamo oggi”. “Un progetto di grande valore, oltre scientifica anche psicologica – ha sottolineato il sindaco di Città di Castello, Luciano Bacchetta – Si accrescono le conoscenze su un territorio che è fra quelli a più alto rischio sismico, con un’attività costante volta alla prevenzione e alla riduzione dei danni. Un’attività fondamentale per la sicurezza dei cittadini e dei territori”. “Il controllo capillare del territorio consente a istituzioni e tecnici di conoscere le aree più sensibili, di sapere come i terreni reagiscono a ogni terremoto, ma ancora c’è poca percezione di questo. Più dati ci sono e più si potrà costruire in sicurezza” ha detto Mauro Mariotti, della ditta perugina da cui l’Osservatorio sismico “Andrea Bina” ha acquisito nuove strumentazioni impiegate nelle stazioni accelerometriche e che si è sviluppata grazie alla presenza di un background di conoscenze ultradecennali sviluppate dalla collaborazione tra il Servizio Geologico regionale e l’Osservatorio. Alla conferenza stampa ha preso parte un laureando del Dipartimento di Geologia dell’Università degli studi di Perugia, Alessandro Sabatini, di Cascia, che sta lavorando a una tesi di laurea sulla risposta sismica locale. I dati della rete sismica regionale vengono pubblicati periodicamente nel sito della Regione Umbria, sezione banche dati geofisici e possono essere utilizzati liberamente dagli enti di ricerca, dai professionisti e dagli studi di progettazione andandosi ad aggiungere a quelli delle banche dati internazionali esistenti.

Perugia
10/09/2019 14:24
Redazione
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