Pubblicita' dei salumi con i Ceri di Gubbio: diffida delle istituzioni ceraiole all'azienda

Tanto tuonò che piovve: non è passata inosservata la pubblicita' dei salumi promossa da una nota azienda di norcineria umbra con un fotomontaggio dei Ceri di Gubbio, al posto dei quali vi sono dei salumi con i cima le statuine dei santi. Dopo il tam tam di polemiche su internet, con numerose prese di posizione critiche di eugubini via facebook, si muovono formalmente anche le istituzioni ceraiole: arriva infatti la diffida formale di Universita' Muratori, Famiglie ceraiole e "Maggio Eugubino" all'azienda promotrice della campagna pubblicitaria con l'utilizzo dell'immagine dei Ceri, attraverso il contestato fotomontaggio. A firmare la diffida l'avv. Ubaldo Minelli, non in qualità di Presidente della Famiglia dei Santubaldari, ma di legale incaricato dalle istituzioni a muove la diffida: "Scopo primarie e fondamentale negli statuti di queste associazioni è la tutela, in ogni suo aspetto e componente, della Festa dei Ceri, tradizione millenaria espressione di valori culturali e spirituali degli Eugubini e dell'intero popolo umbro, emblema e stemma della Regione Umbria". Senza mezzi termini viene definito il fotomontaggio realizzato a scopi pubblicitari dalla azienda di norcineria umbra, dove si raffigurano tre salumi, al posto dei Ceri, in piazza Grande durante le birate, con in cima i tre santi: "E' una spregevole operazione che concretizza i profili del vilipendio, in quanto comportamento gravemente offensivo, ingiurioso e blasfemo nei confronti dei tre Santi e di una festa profondamente religiosa, espressione dell'identità, della cultura dell'intera comunità eugubina e regionale. Poichè tale vostra improvvida iniziativa ha provocato diffuso risentimento, vasta indignazione e riprovazione - scrive l'avv. Minelli - ho ricevuto mandato dalle associazioni di promuovere ogni opportuna e necessaria iniziativa, sia in sede inibitoria che risarcitoria, dinanzi alla competente Autorità Giudiziaria, a tutela della Festa dei Ceri e del sentimento popolare umbro". Da qui l'invito e la diffida a "eliminare immediatamente ogni pregiudizievole conseguenza di tale sconcertante operazione pubblicitaria".