La prossima settimana dovrebbe essere cruciale per la soluzione della questione Liceo scientifico. Due sole settimane all'inizio dell'anno scolastico e i 54 ragazzi - questo il numero attuale iscritti al primo anno - non conoscono ancora le proprie sorti. L'Istituto potrà attivare, a partire dal 15 settembre, una sola classe di scientifico da massimo 31 ragazzi, lasciando fuori 23 iscritti. E al fine di evitare una soluzione penalizzante per alcuni, prosegue il lavoro di diplomazia portato avanti instancabilmente dal Comitato dei genitori, al quale si sono affiancate le istituzioni locali. Delicata la posizione della scuola in questa fase, soprattutto dopo la stroncatura dell'assessore regionale all'istruzione Maria Prodi, ferrea almeno qualche settimana fa nel non concedere deroghe alla delibera del dicembre 2004 che fissava ad una classe l'offerta formativa del Liceo scientifico. E mentre questa mattina l'infuocata vicenda viene discussa sui banchi del primo collegio dei docenti del Mazzatinti, la prossima settimana inizia il waltzer delle assemblee. L'aula magna del Mazzatinti ospiterà lunedì 5 alle 18 una prima riunione interlocutoria tra tutti i genitori degli studenti del primo scientifico, il sindaco Goracci, il dirigente scolastico Federici; incontro al quale sono stati invitate anche le istituzioni provinciali e regionali, nonché l'Ufficio Scolastico Regionale. Il Comitato dei genitori vuole ribadire con forza la propria posizione: tutti i 57 ragazzi dovranno avere la possibilità di frequentare lo scientifico. Da parte dell'amministrazione comunale c'è pieno appoggio alla causa del Mazzatinti. Sostegno ribadito dal sindaco Goracci, dal consigliere regionale Lupini e dai consiglieri provinciali di Rifondazione De Prisco e Baldelli. "A tutt'oggi dalla Regione non sono arrivate quelle risposte positive che facciano pensare - dicono i suddetti rappresentanti di Rifondazione in una nota - che la soluzione sia a portata di mano. Auspichiamo quindi - proseguono - che la prossima settimana arrivino quelle risposte che tutti ci attendiamo". E quelle risposte potrebbero arrivare martedì 6 settembre come esito di un incontro atteso a Palazzo Pretorio tra il sindaco Goracci, l'assessore regionale all'istruzione Prodi e il suo collega della Provincia Granocchia, che già si sarebbero incontrati in precedenza insieme all'assessore Cacciamani. E se non bastasse questo a muovere ulteriormente le acque regionali, l'ultima spiaggia sarebbe l'incontro con il ministro all'Istruzione Moratti e il sottosegretario Aprea previsto per il 9 settembre a Gubbio in occasione della Scuola di Formazione di Forza Italia.
In un caso o nell’altro sembra che Gubbio sia calata perfettamente nel territorio nazionale: vicende come queste potrebbero dirsi “all’italiana”. A quindici giorni dal suono della prima campanella non si sa ancora quale sarà la soluzione definitiva. Se dovesse arrivare la risposta desiderata da genitori, studenti, Mazzatinti ed Ammnistrazione comunale sarebbe comunque grave il ritardo con la quale è stata presa; ritardo anche burocratico visto che classi e cattedre sono state già decise. Se invece il pollice dovesse essere irrecuperabilmente verso, altro problema sarà cosa gli “esclusi” dalla sola classe attivabile faranno. Decidere ad anno iniziato di cambiare corso potrebbe essere cosa non semplice perchè gli altri istituti hanno le classi già attivate e numericamente adeguate.