Con la “Giostra della Quintana”, Foligno rinnova anche quest’anno uno degli appuntamenti più attesi e suggestivi della nostra regione. Il Presidente della Provincia di Perugia, Marco Vinicio Guasticchi nel salutare l’edizione 2013 sottolinea i significati sempre attuali della manifestazione improntati all’orgoglio delle proprie radici. “La città di Foligno ieri. La città di Foligno oggi. Sono passati quattrocento anni da quando lo splendido Seicento locale decideva di mettere in giuoco se stesso, la sua coscienza, la sua vita quotidiana, per tracciare, inconsapevolmente, il più grande affresco vivente della sua civiltà – afferma Guasticchi -. Con la Giostra del 1613 nasceva il ponte più sicuro e forte fra una tradizione precedente di tornei e la ripresa di quel rito che, dal 1946 ad oggi, la Quintana continua efficacemente a rappresentare. Perciò su quella data - il 1613 - bisogna più che soffermarsi e riflettere. La grande descrizione che ce ne è stata fatta rivela quanto importante fosse, all'inizio del XVII secolo, il desiderio degli abitanti di Foligno di fare il punto sulla loro storia passata e di inserire il sogno, la fantasia, il desiderio di competere per traguardi eccedenti la quotidianità, nel grande corso della storia. E la storia che doveva recepire questo desiderio non era, in Ettore Tesorieri che descrive la Giostra del 1613, solo la storia dei grandi personaggi, dei notabili, delle dame, ma anche affresco corale, narrazione dei desideri e delle passioni dei laici e dei religiosi, di ogni strato sociale. Nessun secolo più del Seicento, grandioso ed esuberante come pochi – considera Guasticchi -, poteva concepire un disegno del genere. Oggi diremmo che la Giostra del 1613, emblema ed esempio unico di riferimento per la Festa di oggi, ha rappresentato un'operazione di spettacolarizzazione della città fatta con investimenti minimi e con una organizzazione che ha potuto supplire a ogni altra difficoltà di finaziamento. Gli antenati degli abitanti di Foligno, c'è da concludere, si sono organizzati veramente bene, si sono divisi le incombenze e i costi facendo anche sacrifici personali, hanno investito in cultura, hanno compiuto operazioni di miglioramento urbano delle loro strade, hanno concepito forme di collaborazione socialmente spigliate. Esempi belli e lontani, che non ci limitiamo a guardare come in un film o come trascrizione dei documenti che li riguardano. Sono, ieri come oggi, esempi di vita e di attaccamento unico alle sorti della città, sono pagine che vivono ancora quando si indossa il costume che a Foligno hanno scelto per la tua partecipazione alla Festa. Un atto semplice e divertente – conclude Guasticchi -, come posso ricordare per l'onore che ho avuto nel vestire quei panni, ma circondato da mille attenzioni, da infinite premure, dal desiderio di ognuno di essere parte viva del decoro con cui, anche fra quattrocento anni, la Città di Foligno intende passare alla storia”.
Gubbio/Gualdo Tadino
14/06/2013 16:00
Redazione