Rimpasto di Giunta a Foligno, sfiduciato l'assessore Massimo Boni (Prc)

La decisione di cambiare l'Assessore, con la scusa di acquistare agibilità politica ed il recupero delle deleghe, è in tutta evidenza un'operazione protesa a sistemare le questioni di "famiglia", per costruire spazi per i fuoriusciti dei DS, sia vecchi che nuovi. Nella riunione del direttivo di sabato scorso, la sfiducia all'assessore (13 voti contro 4) è giunta come compimento di un lungo periodo di isolamento e di erosione politica operata dal segretario verso l'assessore stesso. Infatti la poca visibilità e la mancanza di autorevolezza sono dipesi fortemente dai protocolli irrisori che il nostro segretario ha stipulato nella maggioranza e dalla poca spinta che lo stesso ha dato all'azione di governo. "Tengo a precisare che è stato il partito a propormi per questo incarico, che credo di aver portato avanti con coerenza, spirito di servizio, contribuendo efficacemente a raggiungere comunque alcuni dei risultati che ci eravamo dati, e che facevano parte della nostra proposta politica, per la quale gli elettori ci hanno votato. La mia attività amministrativa, nonostante la corrosiva azione di boicottaggio, è comunque stata in grado di raggiungere a tutt'oggi gli importanti obiettivi della non privatizzazione dell'acqua, la non privatizzazione del sistema museale, la non privatizzazione della scuola di musica, l'incremento notevole dei flussi turistici (più dell'11%), la centralità di Foligno nel sistema nazionale dello sviluppo sostenibile (città del bio), il rilancio di Foligno città della pasta, con il grande successo ottenuto dai primi d'Italia 2006, la campagna di informazione e di sensibilizzazione verso le famiglie e le imprese del nostro territorio, per la diffusione delle fonti rinnovabili, ed il recepimento dei relativi contributi della finanziaria 2007."