Rincari Umbra Acque, la protesta dell’Alto Chiascio

Alto Chiascio tra le zone più vessate per uno degli ultimi capitoli della battaglia legale tra Umbra Acque e le sue utenze, in merito ad aumenti e depositi cauzionali. Dalla società, arriva tramite missiva, la messa in mora per tutti quei consumatori che si rifiutano, da almeno due fatturazioni, di pagare i rincari, sbalzati addirittura alla cifra di 140 euro. Ma i cittadini non ci stanno. E si rivolgono a Federconsumatori e Assoconsumatori, attivi e vicini agli utenti con piani di risoluzione della problematica. Sigillo, Umbertide, Gubbio e tutte le aree periferiche: migliaia le lettere di protesta che gli abitanti di queste zone stanno inviando a Federconsumatori, con tanto di copia della missiva di sollecito di Umbria Acque. Grande – secondo la stima di Alessandro Petruzzi, di Federconsumatori - il numero sempre crescente di proteste che arrivano dall'Alto Chiascio. Verificata, addirittura, la presenza di bar e circoli ricreativi del luogo in cui siano in corso raccolte firme contro i rincari delle bollette. Chiara la risposta di Federconsumatori: non pagare aumenti o depositi cauzionali. L'associazione, inoltre, si dichiara pronta a controfirmare le lettere di reclamo. Nessuno rischio di chiusura dei rubinetti, poiché la questione è sotto procedura penale. Seimila, invece, gli utenti che hanno inviato il modello in cui la presunta illegittimità della richiesta giustifica la volontà di non pagare l'aumento. Stratagemma, che però, sottolinea ancora Petruzzi di Federconsumatori, non esclude il pagamento della bolletta, ma prevede la contestazione del solo deposito cauzionale. Da pochi mesi inoltre l'associazione registra il sostegno dei Sindaci dell'Alto Chiascio alla battaglia.