Il Tribunale del Riesame (Narducci presidente, Verola e Semeraro a latere) ha respinto il ricorso presentato da Hasan Varoshi contro l'ordinanza del Gup del tribunale di Spoleto. L'uomo, accusato di tentato omicidio della ex compagna a Gaifana, resta dunque in carcere. Decisione attesa, secondo il difensore dell'uomo, avvocato Ubaldo Minelli, che si riserva l'opportunità di un eventuale appello dopo aver esaminato le motivazioni. L'accusa, rappresentata dalla pm Michela Petrini, ha infatti depositato il verbale con le dichiarazioni raccolte il giorno precedente all'ospedale Villa Scassi di Genova, in cui la donna ha confermato quanto detto ai primi soccorritori lo scorso 30 gennaio, ovvero che a darle fuoco era stato l'ex, il 25 enne albanese Hasan Varoshi. Ha spiegato anche la dinamica: l'arrivo dell'uomo a casa, la porta sfondata, la salita al piano superiore con la tanica in mano (tanica nella quale i Ris di Roma hanno confermato la presenza di benzina), il liquido versato sulla donna, le bastonate, la rottura del cellulare e poi le fiamme. La donna ha confermato però anche la versione data dal Varoshi, che a salvarla sarebbe stato lui, in una sorta di ravvedimento, prendendola e portandola sul terrazzo. L'accusa, che questa mattina ha prodotto anche il verbale del fidanzato della figlia della donna, ha chiesto la conferma del carcere. Nessun aiuto potrà invece arrivare dall'esame dell'hard disk della videosorveglianza perché l'impianto è danneggiato.