La rappresentanza sindacale unitaria della Provincia di Perugia chiede "chiarezza e trasparenza su unita', risorse e prospettive" in merito al processo di riordino dell'ente.
Le rsu hanno fatto il punto sulla "gravissima situazione" in cui versa la Provincia con una conferenza stampa perche', hanno affermato, "non ci accontentiamo piu' delle dichiarazioni e delle ipotesi".
L'incontro con i giornalisti e' stato quindi l'occasione per riepilogare tutte le questioni ancora aperte relative al processo di riordino delle Province, che saranno l'oggetto del tavolo di governance fissato per domani, e per annunciare la proclamazione dello stato di agitazione delle lavoratrici e dei lavoratori in tutte le sedi provinciali.
Uno sciopero di due ore e' stato cosi' indetto per il 16 ottobre prossimo con relativa manifestazione (ancora da decidere, hanno fatto sapere dalla Rsu, se unica a Perugia o se sia nel capoluogo umbro che a Terni).
Il tavolo di domani intanto, e' stato detto, "dovra' quindi dare garanzie sia sulla ricollocazione del personale sia sul quadro finanziario". Questo perche' lo scenario disegnato dalla Rsu "ha effetti non prevedibili sia sul versante stipendiale sia su quello dei processi di mobilita' del personale". La Rsu della Provincia di Perugia chiede soprattutto che "tutti i dipendenti delle due Province assegnati alle funzioni delegate dalla Regione Umbria che sono 241, e non invece 181 come indicano i dati della Regione stessa, devono essere riallocati in Regione e deve essere completato al piu' presto il processo di riordino di queste a livello regionale e, successivamente, attivare tutte le procedure di mobilita', riservandole al personale non collocato nelle suddette funzioni". Tale differenza, chiede ancora la Rsu, "deve essere ufficializzata e formalizzata, in quanto fisserebbe il numero dei dipendenti non ricollocati sulle funzioni non fondamentali, tra i 60 e i 90". Inoltre la Regione, fanno sapere dalla Rsu, "ha riferito che il numero dei dipendenti non ricollocati sulle funzioni delegate e' invece di 40-42 unita', per le quali ancora manca una indicazione certa di collocazione".
A preoccupare i lavoratori della Provincia, inoltre, e' anche il quadro finanziario "non ancora definito perche', ancora in attesa di ricevere il testo dell'atto di Giunta, non sappiamo se gli stanziamenti siano solo per il 2015 o anche per il 2016".
"Siamo stanchi di dare numeri - ha sottolineato Giovanni Roccatelli del coordinamento Rsu -, vogliamo invece parlare di persone e di competenze che vanno tutte ricollocate". "Il nostro problema di bilancio - hanno poi aggiunto i rappresentanti della Rsu - non arriva per una cattiva gestione ma perche' non sono state pagate dalla Regione tutte le deleghe che noi svolgiamo per loro".
Oltre al quadro descritto, per la Rsu "bisogna fare i conti anche con il dissesto dell'ente, con molti pezzi che ancora rimangono a carico del bilancio delle Province". "Ad oggi poi - e' stato osservato nel corso della conferenza - nessun Comune ha ufficializzato con atti e risorse le disponibilita' dei posti".
Di conseguenza per la Rsu ci sarebbe "un problema sulla gestione delle funzioni turismo e cultura" oltre che sulla questione delle polizie provinciali che diventa cosi' "una partita grave che amplia il numero dei dipendenti a rischio mobilita'"; a questa per la Rsu si aggiunge il personale ex Anas per la viabilita' regionale, con "140 unita' che rimangono in carico ai bilanci delle Province senza copertura finanziaria".
Infine, la Rsu ha ricordato anche il personale dei Centri per l'impiego, formazione e politiche attive del lavoro, "con 139 unita' tra Perugia e Terni in attesa di definizione del nuovo modello organizzativo dei servizi e delle convenzioni Stato-Regioni", e i giornalisti dell'Ufficio stampa della Provincia di Perugia che per la sospensione della testata giornalistica Cittadino e Provincia "non hanno ricevuto comunicazione formale e non conoscono i motivi di tale decisione".
Perugia
05/10/2015 15:11
Redazione