Sabato 8 novembre, all’interno della manifestazione Umbria Libri 2008, alle ore 18.00, presso la Sala Partecipazione di Palazzo Cesaroni, sarà presentato dall’antropologo Alberto Sorbini, Direttore dell’Isuc, il libro L’emigrazione umbra nel secondo dopoguerra. Foto, documenti e testimonianze della comunità di Fossato di Vico di Catia Monacelli e Nicola Castellani, con la collaborazione di Daniela Menichini, Editoriale Umbra, Foligno, 2008. Umbria Libri, che si svolge dal 5 al 9 novembre, ha quest’anno come titolo “In fondo al male”; ed in tal senso, il tema dell’emigrazione, tante volte descritto come un male sociale, una piaga, si colloca a pieno nella kermesse autunnale. “Una ricerca”, sottolinea l’antropologo Sorbini, “che documenta, seppur molto brevemente, la storia dell’emigrazione umbra nel secondo dopoguerra, con qualche dato inedito; seppur di maggiore interesse è evidentemente la parte dedicata alla comunità di Fossato di Vico, che insieme agli altri centri della dorsale appenninica, tra i quali Gualdo Tadino, Sigillo, Costacciaro e Gubbio, ha visto l’esodo d’intere generazioni, speranzose di migliorare le proprie condizioni economiche e sociali”. “La parte più interessante”, continua infatti il Direttore dell’Istituto per la Storia dell’Umbria Contemporanea, “sono i ritratti vividi ed immediati dell’emigrazione, le testimonianze, le vicende della piccola comunità, le esperienze private, in cui sentimenti, impressioni e particolari circostanze, dipingono originali spaccati di vita”. “E dietro ogni storia d’emigrazione”, aggiungono gli autori “trame diverse che spingono i protagonisti a partire: il desiderio di emancipazione sociale, le cause economiche, i fattori ambientali, le motivazioni politiche; per non parlare poi dell’influenza delle reti di parentela e di solidarietà, testimoniate dai singoli casi, che predispongono alla partenza, che condizionano le scelte lavorative ed influenzano le destinazioni”. “L’ultima sezione dell’opera” continua Alberto Sorbini” - alla quale avrei dato personalmente ancora più rilievo - è un vero e proprio archivio fotografico della memoria, dal quale emerge la necessità dell’emigrante di autorappresentarsi e di comunicare con chi invece è rimasto nel paese d’origine: foto che accompagnano la corrispondenza, che evidenziano i risultati raggiunti da chi lavora in terra lontana, che dipingono scene di unità familiare e riti di passaggio, quali nascite, comunioni e matrimoni. Tante storie diverse tra loro, accomunate però da un unico filo conduttore: la partenza, il difficile inserimento lavorativo e la nostalgia per la terra d’origine”. “L’emigrazione italiana”, aggiunge il Sindaco di Fossato di Vico, che ha fortemente sostenuto il lavoro attraverso l’amministrazione “non è stata ovviamente solo un male, ma è stata soprattutto un veicolo d’idee, una grande eredità che nasce dal confronto con gli altri, che ha alla base la volontà di crearsi un futuro attraverso il lavoro, un lavoro dignitoso ed onesto, seppur a fronte di grandi sacrifici. Questo volume vuole essere infatti un omaggio a tutti gli emigranti di ieri e di oggi”.
03/11/2008 09:20
Redazione