Saldi anticipati, Confcommercio invoca chiarezza di programmazione

''L'anticipo della data di avvio delle vendite di fine stagione dal 12 al 5 luglio e' la conseguenza del mancato coordinamento tra Regioni limitrofe circa la definizione di una data omogenea, coordinamento che invece noi riteniamo assolutamente essenziale e che rappresenta la vera, assoluta priorita' su cui le istituzioni debbono lavorare'': cosi' Cristiana Casaioli, presidente del settore moda Confcommercio della provincia di Perugia. ''Le imprese - ha sostenuto - hanno bisogno di contare su una programmazione chiara, definita con largo anticipo, sulla base della quale effettuare le proprie scelte di carattere gestionale. Non dimentichiamo che i saldi rappresentano un momento fondamentale nella vita delle attivita' commerciali, che quest'anno a causa del clima si trovano ancora con i magazzini pieni di merce. Da un lato dunque l'anticipo dei saldi potra' consentire in alcuni territori di evitare il rischio di una 'fuga' dei consumatori verso regioni vicine e dunque il provvedimento della Regione puo' essere giustificato per ridare fiato al mercato locale, evitare una migrazione del cosiddetto popolo dei 'saldisti' e una dispersione di risorse fuori dai confini regionali. Ma per converso diverse imprese si troveranno indifficolta', perche', ad esempio, avevano organizzato le ferie del personale e il programma di aperture domenicali-festive considerando la data del 12 come punto di riferimento. L'intera materia deve essere dunque al piu' presto oggetto di una riflessione molto approfondita, che coinvolga almeno Lazio, Toscana e Marche, evitando la necessita' di provvedimenti dell'ultimo minuto, presi su pressione di alcuni territori, che creano problemi e disorientamento. Meglio ancora, anche se la materia e' di competenza delle Regioni - ha concluso Casaioli -, sarebbe andare ad una data unica nazionale, che eviterebbe una dannosa concorrenza a suon di saldi sempre piu' anticipati''