Inaugurato lo scorso 29 marzo a Gubbio nei locali dell'ex Seminario, il CAV, il centro anti-violenza in questi mesi ha accolto dal 1 aprile ad oggi 9 richieste di aiuto, avviando altrettanti percorsi di fuoriuscita dalla violenza. Tutti fanno riferimento alla zona sociale 7 e per la maggior parte provengono da donne italiane vittime di violenza di vario genere: fisica, verbale, economica. Circa 50 le telefonate ricevute e una 40ina i colloqui sostenuti dalle operatrici del centro altamente formate. Sono loro ad accogliere le chiamate delle donne, ad ascoltarle e ad accompagnarle in base al tipo di percorso che vogliano intraprendere. Solo se c'è volontà da parte della richiedente vengono infatti attivate consulenze o veri e propri percorsi di fuoriuscita dalla violenza. In appena 6 mesi le 9 richieste al CAV di Gubbio costituiscono un dato allarmate, coerente con le recenti notizie di cronaca che testimoniano il dramma senza fine delle donne vittime di violenza. Secondo il report del dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell'Interno, relativamente al periodo 1° gennaio – 19 settembre 2021 sono stati registrati 206 omicidi, con 86 vittime donne di cui 73 uccise in ambito familiare/affettivo; di queste, 52 hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner. In una sola settima, quella appena conclusa del 13 – 19 settembre 2021, risultano essere stati commessi 8 omicidi, di cui 5 con vittime di sesso femminile; di questi 4 sono stati commessi in ambito familiare/affettivo. Il centro antiviolenza di Gubbio, aperto 5 giorni su 7, con una reperibilità 24 ore su 24 attraverso il numero 353.4143438 ma anche al numero di riferimento antiviolenza nazionale 1522, è un luogo di accoglienza, ma anche di costruzione di progettualità e competenze e di collaborazione con le istituzioni.