"Ancora tensioni nella casa circondariale di Terni, ancora una volta a rimetterci è un poliziotto": lo denuncia il sindacato autonomo polizia penitenziaria Sappe, con il segretario dell'Umbria Fabrizio Bonino. "Mercoledì pomeriggio, verso le 17.00, un detenuto di origine nigeriana, ristretto per reati di droga, ha incendiato il materasso e le suppellettili all'interno della propria cella a seguito del diniego di essere ubicato in un'altra Sezione detentiva, dove già si era reso protagonista di azioni di violenza contro altri detenuti" ha spiegato Bonino in una nota. "Nell'immediato, il poliziotto addetto alla vigilanza della sezione allertava la sorveglianza generale - aggiunge -, mettendo allo stesso tempo in salvo il resto dei detenuti, visto il fumo nero che rendeva l'aria irrespirabile". Il sindacalista evidenzia che, ancora una volta, "la situazione non ha avuto conseguenze peggiori solo grazie alla prontezza ed al coraggio del poliziotto per il quale, visitato al termine dell'emergenza, i sanitari hanno stabilito una prognosi di sette giorni per inalazione di fumi tossici. Un comportamento eroico, che mi auguro venga segnalato alla Commissione ministeriale per le ricompense affinché gli venga riconosciuto il giusto riconoscimento". "Basta con queste barbare violenze, basta con queste gravi situazioni di rischio!", afferma Donato Capece, segretario generale del Sappe. "Rivendichiamo tutele e garanzie funzionali - prosegue -, nuovi strumenti che migliorino il servizio della polizia penitenziaria, bodycam e Taser su tutti, nuovi protocolli operativi e soprattutto tutele legali. La situazione nel carcere di Terni e del personale di Polizia Penitenziaria che in esso lavora ogni giorno con grande abnegazione ma altrettanto seri pericoli, è veramente al mite della sopportazione".