Sgarbi porta Matteo da Gualdo e Paolo Rubboli all'Expo

L'albero con la stirpe di David ( particolare nella foto ), una delle più belle opere d'arte conservate nella Pinacoteca della Rocca Flea di Gualdo Tadino , certamente una delle più affascinanti del rinascimento italiano dipinta nella seconda metà del Quattrocento da Matteo da Gualdo, sarà in esposizione all'Expo di Milano dal prossimo 1 maggio, nel padiglione italiano , nella sezione dedicata al tesoro d'Italia, perchè simbolo della vita che nasce dal seme dei frutti sparsi nello strepitoso tappeto erboso costellato di frutti del pittore Matteo . Accanto a Matteo, con un salto epocale di cinque secoli, Paolo Rubboli , il ceramista che reinventò il lustro a fine Ottocento e ne fece arte da esportare oltreoceano che sarà presente all'Expo con due vasi lustrati, su disegno di Aldo Ajò, oggi patrimonio del museo. Si tratta dell vaso a palla moderno con manici e dell vaso con manici a cresta. Le opere sono state scelte direttamente dal critico d'arte Vittorio Sgarbi che cura il padiglione Italia , tramite la mediazione del direttore del polo museale gualdese Catia Monacelli che sottolinea l'importanza di questi prestiti destinati a mettere in luce due figure artistiche della città di Gualdo : il notaio e pittore del Rinascimento e il ceramista che con la sua dinastia fece rivivere i lustri mastrogiorgeschi . Sgarbi nella sua lettera di richiesta delle opere definisce l'opera di Matteo da Gualdo :"Fondamentale per la storia artistica della regione Umbria". Soddisfazione del sindaco Presciutti che parla dell'Expo come di un'antenna importante per i musei gualdesi . Ma se Matteo da Gualdo e Paolo Rubboli sono gli apici di una presenza made in Gualdo all'Expo di assoluto rilievo, non saranno gli unici "gualdesi" in trasferta a Milano . Sette ceramisti , Emanuele Pecci, Ivo Rossi, Graziano Pericoli , Stefano Zenobi, Mauro Spigarelli, Christian Mataloni e Danilo Passeri avranno il loro piccolo pacoscenico al padiglione Italia avendo realizzato sette delle 500 formelle 40x25 che andranno a comporre il cielo d'Italia , un soffitto in ceramica sul tipo di quello della chiesa di San Donato di Castelli in provincia di Teramo promosso dallAssociazione italiana città della ceramica. I loro nomi e loro formelle , sul tema dell'alimentazione, saranno anche nel catalogo che Expo realizzerà per l'occasione .