Si è dimessa in serata la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini. L' annuncio è arrivato al termine di una lunga riunione a Palazzo Donini sede della Giunta. La Marini - in carica dal 2010 e poi riconfermata nel 2015 alla guida di una coalizione di centrosinistra - è indagata nell' inchiesta della procura di Perugia su alcuni concorsi per assunzioni che sarebbero stati pilotati all' ospedale del capoluogo umbro, che hanno visto l'arresto ai domiciliari dell'assessore regionale Barberini, del segretario regionale PD Bocci, del direttore generale dell'azienda ospedaliera perugina Duca e del direttore amministrativo Valorosi, tutti dimissionari dai giorni scorsi.
La decisione delle sue dimissioni è stata spiegata in una lettera che la ormai ex Governatrice dell'Umbria ha consegnato alla presidente del Consiglio regionale, Donatella Porzi.
«Io sono una persona perbene – ha detto la Marini – per me la politica sempre stata fare gli interessi generali, da sindaco della mia città, da europarlamentare e in questi anni di presidente di regione. Quello che sta accadendo non solo mi addolora ma mi sconvolge – prosegue – e sono sicura che ne uscirò personalmente a testa alta perché, credetemi, io non ho niente a che fare con pratiche di esercizio del potere che non siano rispettose delle regole e della trasparenza, rifuggendo sempre da consorterie e gruppi di potere. Le istituzioni vengono prima delle persone che le guidano – dice – che non possono avere ombre che rafforzerebbero il già difficile rapporto di fiducia con i cittadini. Ritengo doloroso ma giusto rassegnare ora le mie dimissioni da presidente della Regione Umbria perché ritengo di tutelare così l’istituzione che ho avuto l’onore di guidare, salvaguardare l’immagine della mia regione e della mia comunità e al tempo stesso avere la libertà di dimostrare la mia correttezza come persona e come amministratore pubblico.
In mattinata a Palazzo Cesaroni il consiglio regionale convocato dopo la bufera dell'inchiesta Concorsopoli che ha di fatto decapitato le dirigenze della sanità in Umbria e creato un terremoto politico all'interno del Pd, era stato sospeso e rinviato a martedì 23 aprile dopo l'accoglimento da parte della presidente del consiglio Donatella Porzi delle tre mozioni di sfiducia presentate dalle opposizioni nei confronti della presidente Catiuscia Marini.
Da Roma erano giunte dichiarazioni di esponenti nazionali del PD, forti quelle di Calenda che aveva sollecitato un passo indietro della Governatrice, più diplomatiche quelle del segretario nazionale Zingaretti che aveva invitato ad un gesto di responsabilità, che aveva lasciato immaginare questo epilogo. In serata la Marini è stata raggiunta dal suo avvocato a Palazzo Donini e dopo un incontro con il commissario PD umbro Verini ha reso nota la sua decisione.
Ora il consiglio regionale del prossimo 23 aprile definirà il quadro dei mesi a venire con le elezioni regionali anticipate all'orizzonte.
Perugia
16/04/2019 19:46
Redazione