"I Muri non cadono da soli", riporta un cartellone scritto da un giovane studente nella Sala Trecentesca del Comune di Gubbio, dove oggi si è tenuta l'iniziativa "Basta Muri – Contro il Muro della Vergogna". A promuoverla il Comune di Gubbio assieme a Informagiovani dopo che il Consiglio Comunale ha approvato una mozione presentata dal Sindaco Stirati contro "i muri della vergogna" per aderire alla "Giornata nazionale di mobilitazione contro tutti i muri" istituita dal Coordinamento degli Enti locali della Pace e i Diritti Umani e celebrata in ogni parte d'Italia. Questo perchè Trent’anni fa, per l'esattezza il 9 novembre 1989, cadeva il Muro di Berlino, definito non a caso il “muro della vergogna”, per 28 anni simbolo funesto della Guerra Fredda e della divisione dell’Europa e del mondo. Ma 6 lustri dopo i Muri sono ancora ovunque. Tra le persone, i quartieri, i paesi e i popoli. I più infimi separano i ricchi dai poveri. I più impenetrabili si moltiplicano nelle menti e nei cuori. Sono muri diversi, visibili e invisibili. Ma la loro relazione è intima. Gli uni edificano e s’intrecciano con gli altri. Fino a diventare uno dei problemi più grandi dei nostri giorni. E a provare a far comprendere anche ai più grandi che questo complesso ed astruso reticolato di barriere non si abbatte per l'appunto da soli sono stati i giovani studenti della "Mastro Giorgio – Nelli" della Dirigente Francesca Pinna, per affrontare un presente che vive ancora di passato al fine di poter avere un futuro migliore
"Viviamo un momento politico in cui vediamo che alcuni muri cercano di essere ricostruiti- ha dichiarato nel corso dell'iniziativa Simona Minelli, assessore del Comune di Gubbio alle politiche di coesione sociale - e non solo solo materiali ma anche quelli invisibili, che spesso passano ai livelli politici ed economici. Per questo oggi con questi ragazzi volevamo costruire un vero memento di integrazione e pace, che possa portare alla costruzione di una comunità abbattendo tutte quelle barriere che portano solo a dividere anzichè ad aggregare"
Ragazzi che hanno messo nero su bianco le loro vergogne su cartelloni e soprattutto scatoloni, divenuti poi dei mattoni di un muro simbolico raso al suolo dagli stessi studenti, segno che se è vero che i muri non cadono da soli è altrettanto vero che insieme si può abbattere qualsiavoglia ostacolo che spesso solo la mente umana rende insormontabile.