Un 'esoscheletro', un vero e proprio robot indossabile, nato in ambito militare e in grado di far camminare i pazienti neurolesi e affetti da paraplegia. Si chiama 'Ekso', il nuovo dispositivo medico realizzato, dopo 10 anni di lavoro, dalla 'California Ekso Bionics' e presentato, in esclusiva nazionale ed europea, al centro di riabilitazione 'Prosperius Tiberino' di Umbertide, primo partner europeo della società americana. Capace di allungarsi fino a raggiungere un'altezza di 190 centimetri e di sostenere un peso di 100 chilogrammi, Ekso nasce dalla esperienza militare, per ridurre le lesioni lombari provocate dai pesi che i militari sono quotidianamente costretti a trasportare. L'apparecchio è composto da due stampelle intelligenti, quattro motori elettrici, localizzati sulle anche e le ginocchia, quindici sensori, oltre a un sistema computerizzato che si trova sulla schiena, per una capacità di resistenza di circa tre ore. Del funzionamento dell'apparecchio è stata data dimostrazione stamani attraverso l'esperienza di Amanda Boxtel, costretta su una sedia a rotelle da venti anni, e tornata a stare in piedi e a camminare grazie all'esoscheletro. Presenti Mario Bigazzi, Marco Caserio e Paolo Milia, rispettivamente amministratore delegato, direttore sanitario e responsabile area neurologica dell'istituto Prosperius Tiberino, e Eythor Bender, amministratore delegato della Ekso Bionics. Tra le autorità hanno partecipato, invece, Catiuscia Marini, presidente della Regione Umbria, Monsignor Mario Ceccobelli, vescovo di Gubbio, Giampiero Giulietti, sindaco di Umbertide, Pierfrancesco Marconi, delegato del rettore dell'Università degli studi di Perugia, Francesco Bistoni, e Luca Pancalli, presidente del Cip (Comitato italiano paralimpico). La dimostrazione pratica della nuova apparecchiatura è stata preceduta da un convegno, moderato dal giornalista Bruno Vespa, e a cui hanno partecipato le autorità presenti, oltre ai membri del Gruppo Prosperius, che oggi conta 10 centri nel fiorentino e solo uno, quello di Umbertide, nel resto d'Italia. "L'esoscheletro - ha spiegato durante la conferenza Mario Bigazzi - rappresenta la realizzazione di frontiere riabilitative un tempo insperabili. Spero che dia ai pazienti la voglia di vivere superando l''handicap sociale', attraverso la ripresa del lavoro o lo studio. Ci auguriamo che in futuro si possa riuscire a realizzare l'apparecchio a domicilio, che permetta ai pazienti di utilizzarlo da soli, e soprattutto a casa propria". In un primo momento l'esoscheletro verra' impiegato per la riabilitazione dei pazienti con lesioni spinali che per il 75% dei casi hanno un'età compresa tra 10 e 50 anni, per poi estenderlo in futuro ai pazienti affetti da altre patologie neurologiche con deficit motorio. Prima l'utente sarà assistito dal fisioterapista poi potrà muoversi da solo con l'aiuto di stampelle intelligenti. "I nostri centri - ha continuato Paolo Milia - sono già dotati di attrezzature robotiche, come Lokomat che permettono di riattivare gli arti, ma questo nuovo apparecchio è dotato di tecnologie superiori rispetto ai precedenti e aprirà la strada a nuovi traguardi, come l'uso della nuova protesi ad altre patologie neurologiche con deficit motorio". "I nostri partner - ha concluso Eythor Bender - sono dodici in tutto il mondo. La prima esperienza di Ekso risale al 7 ottobre 2010, e oggi più di cento persone con disabilità hanno testato l'esoscheletro con ottimi risultati".
Città di Castello/Umbertide
23/02/2012 15:45
Redazione