Sulle scalette del duomo di Perugia una muraglia umana. Lungo corso Vannucci, in piazza Matteotti e nelle vie adiacenti del centro storico gruppi di ragazzi cantano e fanno festa. Nei locali e nei ristoranti si respira aria di convivialità. E c' è chi promette di tirare fino all' alba, "perché del coprifuoco non ne potevamo più e non ne potevamo più del lockdown e delle tante restrizioni a cui siamo stati costretti da questa pandemia". Il manifesto dell' Umbria tornata in zona bianca è racchiuso in poche centinaia di metri che collegano piazza Italia a piazza IV Novembre, il salotto buono della città che l' ANSA ha raggiunto ieri sera per raccontare dal "vivo" la prima notte di libertà, nonostante resista l' obbligo delle mascherine - non da tutti indossate correttamente - e del distanziamento sociale, che quasi nessuno ha rispettato. Sul corso principale, nei tavoli all' aperto di uno dei ristoranti più noti siede una comitiva di sei amici: "Dopo tanti mesi è strano ritrovarsi insieme a mangiare, ma al tempo stesso è anche una sensazione molto bella", raccontano i ragazzi. Che avrebbero voglia di tirare lungo, fino a notte fonda, "ma io continuo ad avere il coprifuoco, quello imposto da mia moglie", scherza uno di loro quando sono circa le 22. "Devo stare a casa tra un quarto d' ora, se non si sbrigano a portarmi la pizza nemmeno mangio", aggiunge ridendo. Chi invece ha intenzione di fare l' alba davvero è un' altra comitiva formata da una decina di giovani, tutti sui vent' anni. L' occasione è la festa di compleanno di Eloisa. Le parole libertà e normalità risuonano sulla bocca di tutti, dagli adolescenti agli adulti che, nonostante fosse soltanto lunedì, non si sono privati della passeggiata serale. I locali del centro quasi tutti hanno scelto di abbassare le saracinesche alla mezzanotte: "È giusto ricominciare gradualmente - raccontano alcuni gestori -. Abbiamo atteso tanti mesi per ritrovare la strada della libertà e sarebbe un peccato se i comportamenti sbagliati nostri e della gente ci facessero ripiombare nel tunnel dei divieti".