Ancora nessuna risposta dalla Presidente della Regione e dalla Direzione Generale ai lavoratori della USL Umbria 1 che circa due mesi fa hanno chiesto un adeguamento del valore del buono pasto (oggi a € 4,13) almeno ad € 7,00, così come viene applicato ai dipendenti della Regione e ad altri Enti Pubblici.
"La pausa di almeno mezza ora con il consumo del pasto è obbligatoria per legge per tutti i lavoratori (pubblico e privato), nei casi di rientro pomeridiano al lavoro - scrive in una nota il Comitato lavoratori Asl 1 e, come confermato da una recente sentenza della Cassazione, quando la distanza tra l'abitazione e l'azienda rende impossibile, per il lavoratore, consumare il pasto in casa propria, ma si possono ben capire le difficoltà a presentare un buono di € 4,13 in cambio di un pasto".
La lettera è a nome di oltre 400 lavoratori dei diversi servizi sanitari dislocati sui comuni del territorio della USL Umbria 1 (Gubbio, Città di Castello, Umbertide, Assisi, Bastia Umbra, Marsciano, Perugia e Panicale) che chiedono di essere trattati non come dipendenti di serie B, rispetto a quelli della Regione, da cui di fatto dipendono, visto che questa invia alla sanità direttive vincolanti.
"Nonostante il tentativo dei media nazionali di fare di "tutta l'erba un fascio" sui lavoratori assenteisti, fannulloni e malasanità, vogliamo ricordare l'importanza del lavoro che svolgiamo, volto a garantire il diritto alla salute, che in Italia e in particolare in questa regione, ancora è riconosciuto e tutelato e che auspichiamo possa migliorare con un confronto diretto con i lavoratori anche su temi come il buono pasto e il regolamento aziendale che ne disciplina l'erogazione e gli aventi diritto - prosegue la nota.
"Vogliamo infine ricordare che la differenza di trattamento tra lavoratori in questa regione non si limita solo al buono pasto ma anche ai diversi tipi di contratti di assunzione presenti all'interno della stessa azienda sanitaria, dove troviamo insieme ai dipendenti con contratto sanitario, agenzie interinali, partite iva, dipendenti privati di servizi esternalizzati, con stipendi e tutele diverse".
Perugia
27/09/2016 08:15
Redazione