Cinquanta pazienti su cento non assumono il farmaco correttamente riducendo o annullando la sua efficacia. Da questo presupposto che l’Usl Umbria 1 ha ideato il progetto pilota denominato “Il paziente responsabile”, che si pone l’obiettivo di aumentare la responsabilità farmaceutica dei paziente che, per la tipologia di medicinali prescritti e assunti, affluiscono direttamente ai punti di distribuzione farmaci dell’Usl Umbria 1. Sarà della durata di 12 mesi, partirà dal mese di ottobre presso il centro di distribuzione situato all’ospedale di Perugia ed è nato in accordo con le indicazioni della Cabina di regia regionale per il governo della spesa farmaceutica, coordinata da Fausto Bartolini. Il progetto è stato presentato venerdì 20 settembre nel corso di una conferenza stampa, che si è tenuta presso gli uffici della direzione dell’Usl Umbria 1 a Perugia, alla presenza di Nicola Nardella, direttore generale Usl Umbria 1, Andrea Caprodossi, responsabile Servizio Farmaceutico Usl Umbria 1, Filiberto Orlacchio, presidente Ordine Farmacisti della Provincia di Perugia, e Vittoria Blandini, farmacista Usl Umbria 1. “La necessità di rendere un paziente responsabile – ha spiegato Nicola Nardella – è legata al fatto che è fondamentale nell'efficacia di un farmaco che il paziente compartecipi alla gestione del farmaco stesso. In sostanza, l'aderenza terapeutica è essenziale nel processo terapeutico tanto più adesso che tanti farmaci, anche di tipo neoplastico quindi dei chemioterapici, vengono assunti per bocca”. “C'è un sondaggio americano – ha riportato Andrea Caprodossi – che dice che l'8% dei pazienti si toglierebbe 2 anni di vita pur di non assumere le terapie che hanno in atto nella terapia cronica. In Italia l'aderenza dei pazienti è bassa: per artrite reumatoide è di circa il 60%, per la terapia antipertensiva del 50% mentre per quella antidiabetica del 40%. I più aderenti sono i pazienti delle malattie infettive con 80-85%”.