“Le motivazioni di alcuni sindaci umbri e di quello di Fabriano, contro l'ipotesi di raddoppiare il binario della ferrovia Orte - Falconara su un percorso alternativo che passi da Assisi e dall'Aeroporto di Sant'Egidio, invece di affiancare l'attuale tratta -difficile anche da realizzare per l'alto numero di gallerie - non mi sono apparse forti e nemmeno tali da non prendere in considerazione l'ipotesi di nuovo tracciato proposto dal Comitato ultimo treno e da me sostenuto”.
Orfeo Goracci, consigliere regionale del gruppo Comunista umbro, torna sull'esito della audizione convocata a Palazzo Cesaroni dal presidente della seconda Commissione Gianfranco Chiacchieroni, ed alla quale sono intervenuti sindaci ed amministratori umbri, in particolare di Foligno, Spoleto, Gualdo Tadino e della vicina Fabriano.
Nel merito del rifiuto di prendere in considerazione l'ipotesi di agganciare la ferrovia ad Assisi e all'aeroporto regionale umbro, come scelta strategica contro l'isolamento della regione, Goracci afferma: “Ritengo giusto, in linea di principio, rispettare la volontà dei territori, ma a troppi sfugge il fatto che rischiano di fare la guardia al bidone vuoto: di treni sulla attuale linea ne passano e ne passeranno sempre meno e vederli solo passare non è certo un beneficio. Non si comprende cosa perderebbero città come Spoleto, Foligno e Fabriano, con il progetto di variante per Assisi: i treni ci passano ora, ci passavano, ci passeranno. Il punto nodale della vicenda è capire se una linea ferroviaria veloce, non di alta velocità, che passi per Assisi e l'aeroporto dell'Umbria sia un punto di forza su cui credere ed investire. Io credo che ragione e buon senso non possano che dire sì”
Goracci, che invece considera, “serio, equilibrato e da tenere in grande considerazione” l'intervento del sindaco di Gualdo Tadino (Roberto Morroni), rappresentante di una città che nell'ipotesi di variante non avrebbe le stesse condizioni immutate di Spoleto, Foligno e Fabriano”, ricorda che nella sua mozione “presentata ormai due anni fa e mai discussa, semplicemente e banalmente chiedevo di mettere a confronto senza preclusioni le due ipotesi”.
Nel merito del progetto di variante, Goracci aggiunge, “Se dovesse essere competitivo su fattibilità, costi e tempi di percorrenza, non agganciare Assisi e l'aeroporto sarebbe poco lungimirante per l'Umbria e il suo sviluppo. Troppo debole, aggiunge il consigliere, è dire che i piani regolatori comunali sono stati realizzati con queste previsioni; mentre sui finanziamenti osservo che se ci sono per un percorso (ma ho tanti dubbi) perché non dovrebbe esserci per tracciato diverso? E' vero - conclude Goracci - che ne discutiamo da trent'anni. Ma se vogliamo essere intellettualmente onesti ed obbiettivi, il problema dell'aeroporto allora non esisteva. Oggi invece in due o tre anni potremmo farne uno scalo importante, con diversi collegamenti europei, da 500-600 mila passeggeri.
Ed anche se si dimostrasse la non procedibilità sul percorso di variante, il collegamento ferroviario adeguato con Assisi e l'aeroporto rimane un nodo da scogliere e un'opera da realizzare. Questo dovrebbe guardare un consigliere regionale e non solo il 'suo' territorio”.
Gubbio/Gualdo Tadino
07/12/2012 12:17
Redazione