Vertenza Spigadoro, ok alla cassa integrazione

La giornata di ieri, cominciata con bandiere e striscioni di fronte alla sede perugina di Assindustria (una quarantina di lavoratori della Spigadoro avevano organizzato un picchettaggio di lotta proprio di fronte all’Associazione Industriali del capoluogo in via Palermo), si è conclusa intorno alle venti con l’annuncio del raggiunto accordo tra sindacati e proprietà. Un vertice, quello di ieri,che ha prodotto i risultati sperati. L’azienda ha difatti accolto la richiesta avanzata all’unanimità da tutte le sigle sindacali presenti disponendo la cassa integrazione ordinaria per circa quaranta lavoratori e ritirando contestualmente le procedure di mobilità. Tirano un sospiro di sollievo tutti e in particolar modo i ventisei lavoratori sui quali incombeva, ad oggi, lo spettro della mobilità che, a tutti gli effetti, sembrava preludere al successivo licenziamento. La cassa integrazione a zero ore che interesserà a rotazione circa quaranta lavoratori partirà la prossima settimana e si protrarrà per tredici settimane, anche se non è escluso che possa essere ulteriormente prorogata per i successivi tre mesi. Soddisfatti si dicono i sindacati all’impegno dei quali va ascritto il merito del successo ottenuto. Al vertice di oggi pomeriggio erano presenti per la proprietà il dottor Arata, dirigente di Assindustria, il dottor Todella, amministratore delegato della Spigadoro, e il dottor Serafino Piccarreta, direttore dello stabilimento di Foligno, che proprio qualche giorno fa ai nostri microfoni aveva dichiarato la volontà dell’azienda di non delocalizzare il sito produttivo di sant’Eraclio.