Ha sistemato quattro casse acustiche sul campanile della chiesa e portato la messa di Pasqua dentro le case dei suoi parrocchiani: don Gianluca Antonelli, parroco di Scopoli - borgo di quasi 200 anime della montagna folignate - ha preferito così le vecchie, ma sempre attuali, onde medie alla modernità dello streaming.
Ma chi abita in questo spicchio di Umbria - raggiunto dall' ANSA - è per lo più gente anziana che con i social e il digitale ha poca dimestichezza e quindi, la decisione di affidare le preghiere e l' omelia a un potente trasmettitore è venuta quasi naturale. Gli abitanti, compresi i più giovani, si sono affacciati alle finestre e alle porte delle proprie abitazioni.
"Abbiamo un parroco bravissimo al quale vogliamo tanto bene", "E' stata una bella idea, così almeno abbiamo potuto partecipare alla messa dato che non possiamo uscire di casa", sono soltanto alcuni dei commenti raccolti tra le viuzze della frazione. "Credo che in questa giornata sia giusto pregare - ha detto don Antonelli - per i medici, gli infermieri e per tutte le persone che si stanno adoperando per contrastare l' emergenza coronavirus. Ma ho pregato anche per le famiglie che adesso sono costrette a casa e non possono lavorare e per gli imprenditori". Al termine della messa, poi, sono stati mandati in onda una serie di messaggi, registrati, letti dai più piccoli. Uno recita così: "La salvezza della Pasqua ci libera dalla nostra solitudine e dalle nostre paure".
Foligno/Spoleto
13/04/2020 09:44
Redazione