“Il racconto d'inverno” prende vita.
Una favola che ha per protagonisti due re, una regina, nobili, furfanti e persino un orso affamato.
Tra balli pastorali e feroci processi a corte, intrighi, gelosie, pentimenti, morti e resurrezioni, “Il racconto d'inverno” di William Shakespeare torna ancora ad ammaliare gli spettatori, nel XXI secolo, grazie alla rappresentazione realizzata dalla Compagnia dei Giovani del Teatro Stabile dell'Umbria, per la regia di Andrea Baracco.
Un testo davvero coinvolgente, che deve la sua potenza alla capacità di saper raccontare le diverse sfaccettature dell'animo umano, preso da amore, rabbia gelosia, miseria, disperazione, che tuttavia può tramutarsi ancora, se si crede all'incredibile, in nuova linfa vitale.
Tramite il meraviglioso gioco di luci ad opera di Emiliano Austeri, le musiche originali affidate a Giacomo Vezzani, le scene e i costumi curati dagli allievi del corso di scenografia dell'Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia, dopo oltre quattro secoli “Il racconto d'Inverno incanta ancora il pubblico, come una favola senza tempo dedicata ai sentimenti universali dell'essere umano.
Gubbio/Gualdo Tadino
27/11/2018 15:17
Redazione