Il mondo del lavoro "è in gran parte bloccato ed è necessario, pur nelle forme consentite, che si faccia di tutto per farlo ripartire". Lo dice il presidente Cei, il card. Gualtiero Bassetti, in un' intervista a Vatican News, presentando l' atto di affidamento a Maria, che ci sarà il primo maggio, nella basilica di Santa Maria del Fonte presso Caravaggio (provincia di Bergamo ma diocesi di Cremona), ed "è legato anche alla festa di San Giuseppe Lavoratore". "Il lavoro è proprio necessario per la vita dell' uomo" sottolinea il vescovo di Perugia.
Per il presidente della Cei, "il lavoro non è soltanto un fattore economico: io lavoro e mantengo me stesso e la famiglia. Ma è un fatto inerente anche alla vocazione dell' uomo che imita Dio che creò il mondo. E poi il lavoro crea le relazioni", "il lavoro genera sempre comunità, genera dialogo, genera colloqui, quindi il lavoro è proprio necessario per la vita dell' uomo".
Il cardinale di Perugia ha anche parlato dei tanti gesti di solidarietà di questi giorni: "Ha ragione il Papa: o si percorre la via dell' egoismo per cui ciascuno tenterà di accaparrare il più possibile per sopravvivere, o si arriverà alla via della condivisione che è quella poi che ci insegna il Vangelo". E ha riferito, nell' intervista a Vatican News, un episodio "che mi ha fatto sfiorare le lacrime": una colletta tra i detenuti del carcere di Perugia per l' ospedale. Bassetti, parlando delle persone in prima linea nella lotta al Covid-19, morte senza neanche un funerale, ha sottolineato:
"Questi medici, infermieri, questi sacerdoti, queste suore, il Papa li ha definiti gli angeli e i santi della porta accanto. Quello che mi ha fatto dispiacere è che se ne siano andati tutti in maniera anonima, senza la possibilità di un funerale perché il funerale è così edificante non tanto per chi è morto, si può sempre pregare e celebrare per lui, ma per la comunità cristiana. La comunità cristiana ha bisogno di riflettere su questi esempi, ha bisogno di accompagnare i suoi morti, soprattutto quelli che sono stati più generosi e hanno dato di più". Infine il cardinale spiega come è nata l' idea dell' atto di affidamento dell' Italia a Maria, che si terrà il Primo Maggio: "I fedeli delle volte precedono I pastori. I pastori poi accolgono le loro richieste. Io ho ricevuto circa 300 messaggi, lettere, mail che magari, anche con sensibilità diverse, mi chiedevano questa consacrazione, o meglio si deve dire affidamento. Mi sono confrontato con i miei collaboratori e ho ritenuto che dovevamo dare una risposta, una risposta di fede e di amore alla Madonna e di umile supplica. Che lei ci protegga sotto il suo manto".
Perugia
21/04/2020 15:51
Redazione