I carabinieri della Compagnia di Sasoferrato, coadiuvati anche da quelli della stazione di Scheggia, hanno catturato il presunto omicida del prof. Alessandro Vitaletti, il docente di 48 anni ucciso ieri sera con numerosi coltellate in una stazione di servizio nei pressi di Sassoferrato.
Si tratta di Sebastiano Dimasi, 55 anni, muratore calabrese, ricercato dalle prime ore dopo il delitto di Sassoferrato. Si nascondeva nei pressi della propria abitazione a Perticano (vedi foto Media video) vocabolo a poche centinaia di metri da Pascelupo, nel comune di Scheggia. L'uomo si trovava nascosto nei pressi della propria abitazione (vedi Photoshop gallery) e ora e' stato portato nella Caserma dell'Arma a Sassoferrato, dove verra' interrogato dal pm Serena Bizzarri, che aveva firmato un provvedimento di fermo nei suoi confronti. L'uomo avrebbe agito perche' geloso del docente, che frequentava la sua ex moglie.
Tutto si è dunque risolto in mmeno di 24 ore dal delitto: Alessandro Vitaletti, 'colpevole' di aver intrecciato una relazione con la ex moglie del suo omicida, a sua volta da lui ripetutamente minacciata, tanto che nel dicembre scorso l'aveva formalmente denunciato. Il presunto assassino e' dunque Sebastiano Dimasi, un muratore calabrese di 55 anni residente a Pascelupo di Scheggia, un borgo a pochi chilometri di distanza dal piazzale di via Buozzi a Sassoferrato dove il docente, stimato da tutti, e' stato aggredito come in un villaggio da far west al grido di ''ti ammazzo, ti ammazzo...'', e massacrato con 22-23 colpi di arma da taglio. Inutili i soccorsi: Vitaletti, separato e padre di due figli minorenni come la sua nuova compagna, e' deceduto un'ora dopo nell'ospedale di Fabriano. Secondo le testimonianze raccolte dai carabinieri di Sassoferrato e Fabriano, e dal Nucleo investigativo di Ancona, l'incontro fra il docente e Dimasi sarebbe avvenuto un'ora e mezza dopo il tentativo del muratore di entrare in casa della ex moglie. Lei non gli aveva aperto la porta. Di li' a poco la furia dell'uomo e' deflagrata contro Vitaletti. Nelle settimane scorse i militari dell'Arma avevano segnalato all'autorita' giudiziaria i comportamenti minacciosi del muratore nei confronti della ex compagna, e verosimilmente a breve sarebbe scattato un divieto di avvicinamento al nucleo familiare. Ieri, il muratore e' uscito dal Bar Sport, ha visto il 'rivale', sceso a fare benzina, e gli si e' avventato contro brandendo la lama affilata che portava in tasca, non ancora ritrovata. Il professore, sanguinante, colpito con violenza al torace, alle mani in un tentativo di difesa, e alle gambe, ha chiesto aiuto, ma i soccorsi si sono rivelati inutili. Il muratore nel frattempo si e' allontanato a bordo di un'utilitaria.
Dopo una notte di ricerche, e il provvedimento di fermo per omicidio volontario firmato dal pm Serena Bizzarri, l'uomo e' stato rintracciato nei pressi di casa sua, a Scheggia: probabilmente stava per andare a prendere qualche indumento per proseguire la fuga. Portato in caserma a Sassoferrato, e' stato interrogato dal magistrato alla presenza di un difensore d'ufficio, un avvocato del foro di Perugia.
Poco piu' di 7.300 abitanti, Sassoferrato e' sotto choc. I Vitaletti sono educatori e insegnanti da generazioni, impegnati nella vita cittadina. Alessandro era figlio di Domenico, storico preside della cittadina scomparso 10 anni fa, e di una professoressa in pensione, con la quale viveva dopo la separazione dalla moglie. Sconvolti gli allievi della scuola media "Don Mauro Costantini" di Serra San Quirico dove il professore insegnava da settembre. In chat i ragazzi di due classi hanno contattato la psicologa dell'istituto, che da lunedi' sara' al loro fianco a scuola. Il sindaco di Sassoferrato Ugo Pesciarelli della famiglia della vittima e' vicino di casa, e conosceva bene Alessandro. "Era un uomo riservato - ha detto - ma con diversi amici, stimato da tutti". "Questa e' una tragedia senza precedenti per il nostro paese. Ma eventi come questo ci dicono che nessuno e' immune dalle inquietudini del nostro tempo. Un sintomo che il superamento dei riferimenti morali che abbiamo vissuto fino ad oggi crea vuoti dagli esiti imprevedibili''.
Gubbio/Gualdo Tadino
29/01/2017 17:41
Redazione